Nonostante le richieste di Spalletti, che voleva la loro conferma, ieri parole di fuoco dal presidente del Napoli sui due leader in bilico
Risoluto e pronto allo strappo. Aurelio De Laurentiis si prepara a una possibile rivoluzione a Napoli. Nonostante i desiderata di Luciano Spalletti – che aveva chiesto di confermare Koulibaly, Mertens e Ospina in quanto giocatori leader dello spogliatoio -, il presidente non guarda in faccia nessuno e questo non faciliterà di certo le trattative per i rispettivi rinnovi: «Per me quei due calciatori (non nomina nemmeno Koulibaly e Mertens, ndr) sono persone che rispetto, a cui voglio molto bene, ma dipenderà solo da loro vedere se la vil moneta è l’unica cosa che li può appagare o se vivere a Napoli, vivere una situazione anche filosoficamente diversa, lo possano considerare un privilegio. Altrimenti è un problema che non mi riguarda più». Così scrive La Gazzetta dello Sport.
OSPINA E RUIZ. Su Ospina De Laurentiis spiega: «L’ho incontrato, gli ho parlato chiaro e lui è partito. Mercoledì scorso l’ho chiamato per avere una risposta, ma è in nazionale». E ancora su Fabian Ruiz: «Ho incontrato prima lui e poi i procuratori, che mi hanno detto che mi faranno sapere entro 15 giorni, che non sono ancora passati. Nessuno vuol mandare via nessuno, ma nessuno vuol fare follie per i giocatori». Giusto che un club non voglia fare follie ma alcune cose non tornano, aggiunge La Gazzetta. Il presidente poteva legittimamente ritenere chiusa l’esperienza sia con Ospina che soprattutto con Mertens. Ma allora perché col portiere aspettare tutto questo tempo per poi prospettare solo ora al colombiano la possibilità di restare e ancora non è chiaro se con un ingaggio diminuito? E al tempo stesso perché andare a casa di Mertens a fine aprile, volendo dare un segnale chiaro alla piazza in un momento di difficoltà della squadra, e oggi parlare solo di “vil denaro”? Se divorzio sarà, le colpe saranno da entrambe le parti. Ed è inutile nascondersi dietro un dito: il calcio è smosso dai soldi, e il discorso vale per tutti. La passione la mettono i tifosi che sempre più spesso si sentono presi in giro.
CONTI. «Non è un problema di ridimensionamento, ma portare sul binario giusto delle cose che sono accadute all’interno della società in questi ultimi tre anni. Di accadimenti contrari e devastanti ne abbiamo subiti parecchi», ha aggiunto De Laurentiis. Giusto, ma chi parla è la stessa persona che nel giugno 2020 – in piena pandemia – firmò un biennale con Mertens (con opzione sul terzo anno ancora valido) per circa 5 milioni netti all’anno. Se ora gli appare sbagliata quella scelta può semplicemente dirlo, senza bisogno di accusare altri di pensare solo al denaro, anche perché certi ingaggi alti sono serviti ai club, in una certa fase, per mantenere altrettanto alti i costi dei cartellini.
SPALLETTI. Accanto a De Laurentiis ieri c’era uno Spalletti attento a soppesare le parole per dimostrare sintonia con la società «Bisogna navigare a vista. Con equilibrio e sostenibilità. Ma mantenendo una squadra competitiva, con calciatori forti. Col presidente sono d’accordo nell’aprire gli allenamenti ai tifosi un giorno alla settimana. Almeno su questo siamo d’accordo…». L’unica battuta che si permette. Dopo che De Laurentiis aveva ribadito: «Tutti vendibili». Il presidente poi apre all’arrivo di Bernardeschi, anche se si parla di una richiesta di ingaggio da 4 milioni: «L’ho trattato personalmente, ho parlato col suo agente a Montecarlo (Pastorello, ndr). Ma ne ho discusso anche col mister perché non si possono prendere delle persone non assimilabili in un contesto di gioco». Infine: «Il 22 maggio è finito il campionato, il 27 avevamo chiuso il sostituto di Insigne, il sostituto di Ghoulam, riscattato Anguissa e prolungato Juan Jesus. Quattro operazioni in 5 giorni. Non stiamo dormendo!».

Di
Redazione LaViola.it