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De Gea: “Sarei rimasto allo United a vita, ma a Firenze mi sento a casa. Avevo scritto a Pogba di venire qui”
Le dichiarazioni del portiere spagnolo sulla sua esperienza a Firenze e non solo
Il portiere della Fiorentina, David De Gea si è raccontato in una lunga intervista a Cronache di Spogliatoio: “Quando ho deciso di fermarmi cercavo un allenatore che mi potesse aiutare. Trovare lui (Craig Ellison) è stata una fortuna perché mi ha aiutato molto, dentro e fuori dal campo in questo momento di pausa. L’anno sabbatico? Non era previsto, ma credo sia stato fondamentale per me, mi sono ripreso sia fisicamente che psicologicamente. Gli ultimi anni al Manchester United non sono stati facili ed ero esausto. Ho capito che dovevo fermarmi ed è stato un anno bellissimo. Mi sono divertito, sono tornato al top grazie anche agli allenamenti. Mi ha aiutato molto a tornare a un ottimo livello che ho mostrato alla Fiorentina. Appena sono arrivato a Firenze mi sono sentito subito bene. Quando giochi nel Manchester vorresti giocare solo lì, avevo offerte da altri club inglesi ma sentivo che avevo bisogno di riposo. Credo sia andata bene, tornare alla Fiorentina è stata una grande scelta. Capisco i dubbi dopo un anno di stop, ma mi sentivo bene. Uno o due partite per recuperare le sensazioni e poi ero al top. Qui mi sono sentito a casa fin dal primo momento”.
FIORENTINA. “Mi sono ambientato velocemente a Firenze. Dal primo momento mi sono sentito come a casa, soprattutto in questo centro sportivo che è incredibile, così come con la gente. È stato tutto facile: ne parlavo l’altro giorno con alcuni compagni di squadra che è molto difficile trovare strutture come questa. Ce ne saranno due, tre o quattro in Europa. È impressionante. C’è tutto. È pazzesco”.
DZEKO E LA RIMONTA DEL CITY. “Me l’ha già menzionata il primo giorno di ritiro… e mi ha ricordato che il primo gol che ho subito dopo aver firmato con il Manchester United me lo ha segnato lui in Community Shield. Gli ho ricordato però che alla fine quella partita e il trofeo li abbiamo vinti noi! Ma quel pomeriggio in cui abbiamo perso la Premier League faccio fatica a scordarlo: ero davvero giovane, ultima partita della stagione, avevamo rimontato 7 punti al City per poi superarli. Siamo arrivati all’ultima giornata che ci avevano recuperati. Noi giocavamo in trasferta contro il Sunderland, loro in casa con il QPR. Ricordo che i nostri tifosi esultare ai gol del QPR mentre noi vincevamo 0-1. Quando la nostra finì, ho pensato: ‘Ok, è fatta, siamo campioni’. Poi hanno segnato il pareggio e sulle tribune sono iniziati i mormorii, e il Kun Agüero all’ultimo istante ha completato la rimonta e hanno vinto 3-2. Fu un momento di shock. Negli spogliatoi la gente era a pezzi, arrabbiata. Perdere un campionato così non lo auguro a nessuno. Ma ci siamo rifatti l’anno dopo: Ferguson prese Van Persie, che fece una stagione incredibile, e vincemmo il campionato”.
PIOLI. “Come dice il mister, bisogna lavorare e farlo bene. Ha uno stile di gioco chiaro, dobbiamo seguirlo tutti insieme e migliorare. Ho parlato con lui varie volte e ho percepito la sua energia. Possiamo fare una grande stagione”.
UNITED. “I tifosi mi scrivono ancora. Ci ho trascorso tanti anni, è casa mia: sarei rimasto tutta la vita. Ma il calcio è così: succedono cose che non ti aspetti. Come l’opportunità di venire qui a Firenze”.
POGBA. “Gli ho scritto: ‘Dai, vieni alla Fiorentina!’. Spero che torni a giocare bene: è fortissimo. Fisicamente tra i migliori che ho visto. Mi è dispiaciuto per ciò che gli è successo, spero che torni a essere il calciatore completo e forte che abbiamo visto tutti, è un bravo ragazzo. Sempre allegro, sempre a ballare”.
GIOVANI PORTIERI. “Martinelli e Vannucchi? Ho un bel rapporto. Mi guardano sempre per cercare di migliorare, sono fortissimi. Quando c’è gente brava e che vuole migliorare mi piace. Poi quando toccava giocare a Tommy, prima della partita dissi che se avesse fatto un clean sheet avrei invitato tutti i portieri a cena. Dopo 2-3 settimane li ho portati a cena”.