Lo spagnolo ha scelto la Fiorentina senza indugi. La ruggine di un anno da spettatore cancellata con prestazioni sempre più convincenti. Ora è lui il titolare
“È il miglior portiere del mondo“. Parole pesanti, soprattutto se pronunciate da José Mourinho, noto per l’uso misurato dei superlativi. Lo disse, come scrive La Nazione, dopo una prestazione straordinaria di David De Gea con il Manchester United, un elogio che lo spagnolo ha confermato fino alla sua ultima stagione con i Red Devils. Durante la sua lunga avventura a Manchester, De Gea ha collezionato 545 presenze, conquistando otto trofei, tra cui l’ultima Coppa di Lega nella stagione 2022/2023.
Nonostante questi successi, lo United ha scelto di non rinnovare il suo contratto, presumibilmente per questioni di età e ingaggio – si parla di uno stipendio di 20 milioni di sterline a stagione. Dopo l’addio, De Gea ha optato per una nuova sfida in Italia, attirato dalla Fiorentina e da Firenze, dove il lavoro dei dirigenti viola, in particolare Ferrari e Pradè, ha giocato un ruolo decisivo. Il portiere ha dimostrato di essere pronto per questa nuova fase della sua carriera, affrontandola con umiltà e intelligenza, riservando le dichiarazioni ufficiali per un momento successivo, quando si sarà inserito completamente nella realtà viola.
Sostenuto dalla famiglia, De Gea è arrivato senza fare rumore, ma le sue prestazioni parlano chiaro. Domenica sarà nuovamente titolare nella delicata sfida contro l’Empoli, in un derby che ricorda quelli vissuti nella Premier League, dove ha affrontato il Manchester City per ben 28 volte in dodici stagioni. Alcuni di questi incontri sono stati memorabili, con nove partite in cui ha mantenuto la porta inviolata, altre meno fortunate, come il 6-1 subito nel suo primo derby inglese contro la squadra di Roberto Mancini. Nonostante tutto, la sua carriera a Manchester è stata costellata di successi, inclusi riconoscimenti personali come il titolo di miglior portiere della Premier League nel 2022/2023.
Il motivo della sua partenza dalla Premier? Il gioco con i piedi, un aspetto su cui Erik ten Hag, l’allenatore dello United, non era del tutto convinto. Al contrario, Raffaele Palladino sembra avere piena fiducia nelle capacità del portiere spagnolo, che ha già conquistato l’ambiente viola con una solida prestazione contro la Puskas Akademia, contribuendo alla qualificazione ai gironi di Conference League.
Non mancano le critiche: alcuni detrattori sostengono che De Gea non eccelle nelle uscite, un difetto che veniva attribuito anche a grandi come Dino Zoff e Giovanni Galli. Ma come si dice, non si può piacere a tutti. Alla Fiesole però piace già, e parecchio.
Di
Redazione LaViola.it