La piattaforma di streaming online smentisce le indiscrezioni che la vedevano convolta nella costituzione della famigerata ‘SuperLega’
“Né Dazn né Mr. Blavatnik sono in alcun modo coinvolti o interessati ad entrare nelle discussione relative alla costituzione di una SuperLega e che nessuna conversazione in questa direzione ha avuto luogo”.
Lo tiene a precisare con una dichiarazione all’Ansa la piattaforma streaming a proposito di indiscrezioni di stampa. “Si tratta di notizie false – aggiunge Dazn – il nostro obiettivo è quello di portare lo sport in streaming ad un numero sempre maggiore di tifosi e per farlo lavora all’acquisizione di diritti sportivi di primo livello. A questo riguardo, a differenza di quanto riportato, Dazn ci tiene a precisare che i diritti della Bundesliga per Germania, Svizzera e Austria sono stati acquisiti a giugno 2020, per le prossime quattro stagioni. Inoltre, in Inghilterra e Francia è disponibile la versione globale della piattaforma Dazn, lanciata a dicembre 2020, e dedicata al momento agli eventi di boxe; mentre in Spagna trasmette il Motomondiale, la Formula1 e numerosi altri importanti eventi sportivi tra i quali non compare, al momento, il massimo campionato di calcio spagnolo (La Liga)”.
Ma il New York Times conferma l’intenzione di un gruppo di società di primo livello di creare una competizione europea separatista che, se si realizzerà, “sconvolgerebbe le strutture, l’economia e le relazioni sulle quali si è basato il calcio globale per quasi un secolo. Dopo mesi di colloqui segreti, le squadre separatiste – che includono Real Madrid e Barcellona in Spagna, Manchester United e Liverpool in Inghilterra e Juventus e Milan in Italia – potrebbero fare un annuncio già questa domenica, secondo più persone vicine a questo dossier”.
Il piano sarebbe studiato con lo scopo anche di togliere la ribalta all’annuncio della nuova Champions League, previsto per lunedì dalla Uefa. Il prestigioso quotidiano statunitense prosegue: “Almeno 12 squadre si sono iscritte come membri fondatori o hanno espresso interesse ad unirsi al gruppo separatista, comprese sei squadre di spicco della Premier League inglese, tre dalla Spagna, dove anche l’Atletico Madrid si dice sia pronta ad appoggiare il progetto e tre dall’Italia, dove l’Inter si unirà a Juve e Milan. Il gruppo ha cercato di convincere altre squadre di alto livello, come il Bayern Monaco e il Borussia Dortmund tedeschi, a unirsi a loro nella loro impresa, ma fino ad oggi quei club – e altri – hanno rifiutato di voltare le spalle alla Uefa e alle strutture tradizionali“. Nessun club coinvolto ha voluto commentare la notizia, mentre un portavoce della Uefa si è addirittura negato davanti alla richiesta di una risposta. Il presidente della Juventus Andrea Agnelli, dato come uno dei principali fautori della rivoluzione, ai microfoni del Times si è limitato a liquidare il tutto parlando di semplici rumors.
Di
Redazione LaViola.it