Rassegna Stampa
Davide, tutto per te: il tatuaggio di Biraghi e quell’omaggio nascosto a inizio partita
Tutti intorno a Biraghi, mano sul tatuaggio, dedica privata al Capitano. Un altro rito del gruppo in memoria di Davide.
E’ un omaggio silenzioso e riservato, un rito fatto di gesti minimi, sempre gli stessi, un replay intimo vissuto da un gruppo di giovani uomini. La Nazione svela un altro rituale del gruppo in onore di Davide Astori. Un mucchio umano che rapidamente entra in un’altra dimensione rinnovando sempre il patto della memoria e il rispetto per un compagno che non c’è più, eppure continua a vivere nello spogliatoio. Anche a Udine, prima della partita, i calciatori si sono lanciati un rapido sguardo prima di formare un capannello e saldarsi in nome di Davide.
RITO. Succede sempre tutto in pochi secondi prima dell’inizio della partita: il centro di tutto è Biraghi, che si abbassa con due mani il colletto della maglia lasciando semiscoperto un tatuaggio vicino al cuore. In latino c’è scritto «vae victis», guai ai vinti, sotto all’immagine di un tempio. I compagni a turno appoggiano la mano destra sul disegno. Nessuno meglio di Astori è riuscito a trasmettere così tanto coraggio a questo gruppo di giovani uomini.
