Dai tagli di Prandelli ai soliti noti impiegati da Iachini. Italiano da record nelle rotazioni, risorsa da sfruttare per la Fiorentina
L’input è chiaro: a Moena Vincenzo Italiano sarà chiamato a valutare una schiera di giocatori in bilico. Tra il doverlo e il volerlo fare, tuttavia, c’è un abisso. Tra le qualità più apprezzate del neo tecnico della Fiorentina, infatti, oltre alle idee di gioco e l’ambizione, c’è anche la capacità di dare un’identità forte alle proprie squadre, a prescindere da chi venga mandato in campo.
I numeri parlano da soli: nella stagione 2020/21 lo Spezia ha schierato, almeno per una manciata di minuti, 35 calciatori. Ben 30 hanno collezionato almeno 5 presenze. La Fiorentina, invece, ne ha schierati 30, e solamente in 20 hanno messo assieme più di 5 presenze.
INTERCAMBIABILI E ADATTATI. Che davanti giocasse un centravanti boa come Galabinov, o un falso nueve come Agudelo, che sulle corsie ci fossero esterni come Gyasi o Saponara adattato, lo Spezia sapeva benissimo cosa fare, mantenendo le proprie caratteristiche e la propria identità. Qualche elemento è stato adattato ad altri ruoli, mentre quasi tutti sono stati inter-scambiati tra loro da Italiano.
PRANDELLI-IACHINI. Se per Italiano far rotare gli elementi è stata una risorsa preziosa per portare lo Spezia ad una miracolosa salvezza, alla Fiorentina si sono alternati due tecnici dalla filosofia opposta. Mentre Iachini faceva giocare praticamente sempre i soliti, Prandelli ha addirittura sottolineato più volte come fosse un problema allenare 28-30 giocatori, agevolando operazioni in uscita nel mercato invernale pur di avere pochi giocatori sui quali poter lavorare. Nel suo piccolo anche Montella cambiava spesso giocatori e moduli nei primi mesi di gestione Commisso, anche se in quel caso era più dovuto alla ricerca della quadra in un periodo ancora di assestamento.
RISORSA DA SFRUTTARE. Logico che in un’annata così particolare per via del covid, con una stagione iniziata praticamente senza preparazione, avere la qualità di saper rotare più elementi possibili è risultato essere una risorsa preziosa per una società come lo Spezia. Dal canto suo la Fiorentina spera che tali capacità Italiano riesca a metterle al servizio anche del club viola. Non solo per una questione prettamente numerica o statistica, ma anche perché c’è la convinzione che molti elementi a disposizione possano avere doti e qualità che non sono emerse fin qui, oltre ai tanti giovani talenti che potrebbero rappresentare ‘risorse’ sia tecniche che economiche per la società. Lo snodo principale sarà legato all’identità di gioco, elemento che nel biennio Iachini-Prandelli-Iachini è latitato. Il punto di partenza di Italiano sarà questo. Il resto dovrebbe venire da sé.

Di
Gianluca Bigiotti