News

Dalle alternative del Toro al puntare sui giovani e al ‘parafulmine’. Che stecche di Montella a Pradé, ignorato dal tecnico nella lettera d’addio

Published on

Vincenzo Montella non è più l’allenatore della Fiorentina. Ringraziamenti per tutti, tranne che per Pradé. E le frecciate sul mercato si ripetevano da settimane

PARAFULMINEFaccio io da parafulmine’. Fino ai riferimenti a tutti i calciatori, Barone e Commisso. Ma nessuno al ds viola Pradé. Lascia con questa sottile scia polemica il suo incarico da tecnico Vincenzo Montella. Nero su bianco, o meglio bianco su nero, vista la non citazione per chi questa rosa l’ha costruita da parte dell’aeroplanino. Un caso, o forse no? Visti i messaggi che continuavano a ripetersi ormai da settimane.

SOLO L’ULTIMA FRECCIATA La prima gliela aveva tirata Pradé a Montella, a dir la verità, quando in estate disse che in questa avventura l’ex Siviglia e Milan si giocava tutto perché non poteva fallire ancora. E anche qui non è un caso che più e più volte Montella abbia voluto difendere il suo lavoro nelle esperienze precedenti tirando fuori l’orgoglio, più o meno giustamente a seconda di come la si pensi. Che Montella avesse denunciato un problema gol va dato atto all’ex allenatore. Che si aspettasse un centravanti pronto piuttosto che Pedro anche. Così come che in mediana dovesse arrivare qualche altra pedina.

DA ZAZA A LIROLA FINO A PEDRO Da qui si deve ripartire per arrivare alla fine del rapporto con la Fiorentina di Montella. Che nelle ultime settimane ha più volte ribadito come ci potesse stare un rendimento del genere di fronte alle scelte sul mercato, ha denunciato carenze gravi anche di personalità di alcuni acquisti arrivando a far passare Zaza come un fenomeno per giustificare un ko indecente come quello col Toro e per sottolineare la mancanza di alternative a sua disposizione. Più volte in conferenza stampa Montella ha parlato di carenze, come quando disse: “Lirola dopo quell’errore è stato condizionato”, evidenziandone limiti caratteriali e di personalità, passando per il “Pedro mi aspettavo occupasse di più l’area di rigore” e via discorrendo. Oppure dicendo: “A Verona ci perdono in tanti, ci sta di perdere per noi”.  E la lista di dichiarazioni potrebbe essere ulteriormente allungata, se solo volessimo infilare il dito nella piaga.

ERRORI Montella non era stato scelto da Pradé. Ma da Corvino, ultima eredità del ciclo precedente, la cui conferma era stata avallata tuttavia da Pradé stesso. Si aspettava maggior difesa e legittimazione il tecnico dal ds, che molto ha sbagliato in estate. Soprattutto nelle ultime settimane. Quando Montella ha iniziato a parlare della sua storia da calciatore e allenatore, delle tante difficoltà che ha dovuto superare in carriera, era apparso evidente come ormai fosse in estrema difficoltà e probabilmente già scaricato. Un uomo solo, che non è mai stato troppo aperto, improvvisamente ha sentito il bisogno di auto difendersi. Il disco, poi, si è rotto sul concetto di obiettivi e richieste della società. Tanto da essere rimarcato nella stessa lettera d’addio di Montella. Lui voleva dei calciatori più pronti, ma alla fine non sono arrivati. Da qui a ritrovarsi con 17 punti in classifica dopo 17 giornate di campionato, però, giovani o maturi che siano i calciatori che ha avuto a disposizione, ci può anche essere una via di mezzo. Cosa che evidentemente Montella stesso non è riuscito a trovare.

143 Comments

Popular Posts

Exit mobile version