La Fiorentina è tornata dalla trasferta di Bergamo contro l’Atalanta con la conferma che sul piano del carattere, della personalità, della voglia di crescere se la può giocare contro ogni avversario, ma allo stesso tempo la conferma che questa squadra non concretizza, non finalizza, le occasioni da gol che vengono create di partita in partita.
Quest’ultimo aspetto, purtroppo, sta diventando una costante che ha contraddistinto tutta la stagione della squadra di Stefano Pioli.
Ormai dopo 24 giornate si è capito che non si tratta solo di un problema di gioco o di schemi, perché comunque le occasioni, quando più o quando meno, vengono create ma evidentemente di giocatori. Nessuno mette in dubbio la voglia di un giocatore come Simeone di voler fare bene, di crescere, di fare gol. Ancora una volta, però, non ha segnato. Dopo pochi minuti si era creato una grande occasione ma da vicino all’area piccola invece di prendere la porta ha sparato alto. Tra l’altro con Veretout solo solo in mezzo all’area. In altre due occasioni si è intestardito di cercare la soluzione personale invece di servire compagni più smarcati e meglio messi in campo. Sul piano della manovra, poi, non riesce a far salire la squadra. Forse, pagherà (anche in maniera involontaria) la responsabilità dell’alto costo del suo cartellino, forse c’è dell’altro. Di sicuro la Fiorentina non può continuare a puntare, ad aspettare un giocatore, che dovrebbe risolvere i problemi (meglio dire le partite) invece che crearli.
Il fatto è che se Pioli è costretto a puntare su Simeone è anche perché le alternative a disposizione non sono tanto meglio del titolare. Sono le prestazioni, quando chiamati in causa, a dire questo. Gil Dias sembra aver litigato da piccolo col gol, Thereau ormai da tempo non è più quello d’inizio stagione, poi c’è Falcinelli che è arrivato da poco e quindi ha giocato ancora poco per capire quale potrà essere il suo apporto alla causa viola.
Vedremo come Pioli riuscirà a risolvere questo problema. Un problema di testa? Di gioco? Di lucidità davanti alla porta avversaria? Tutto possibile ma serve trovare subito la giusta soluzione.
Perché va bene tutto, la squadra è giovane, deve crescere, deve trovare ancora una sua vera e propria identità con certezze e scurezze ma nelle ultime nove partite la squadra viola ha conquistato solo dieci punti sui ventisette a disposizione. Realizzando otto gol e subendone ben tredici. Dopo 24 giornate la Fiorentina si ritrova all’undicesimo posto in classifica con 32 punti, sedici conquistati al Franchi e 16 in trasferta. Numeri che in tante altre situazioni avrebbero preoccupato i diretti interessati, perché non dovrebbero preoccupare la Fiorentina? Vedremo quello che accadrà prossimamente, già dalla gara di domenica al Franchi contro il Chievo Verona. Per la sfida contro i clivensi Pioli dovrà fare a meno di Badelj e Milenkovic (i migliori de viola contro l’Atalanta), che saranno fermati dal giudice sportivo per una giornata.
E il difensore è sicuramente una delle note più positive di questa Fiorentina. Dopo aver fermato Mandzukic ha fermato anche il Papu Gomez. Alla fine ha dovuto lasciare il campo per l’espulsione (sulla prima ammonizione c’è un grave errore dell’arbitro Maresca) ma il futuro è tutto suo.
Di
Gianni Ceccarelli