Rassegna Stampa
Dalla tragedia di Astori un’alba nuova per il calcio. Un seme da far germogliare
Dal buio della notte che ha portato via Astori forse può nascere una nuova alba per il nostro calcio. Così scrive La Nazione. Il seme di Davide ha iniziato a germogliare in un Fiorentina-Benevento che può segnare un modo diverso di vivere il pallone. Ieri non c’è stata una partita, ma l’elaborazione collettiva di un dolore senza spiegazioni, che da una settimana ha prodotto miracoli in serie. Dagli applausi in Santa Croce alla delegazione della Juventus, all’ondata di calore e affetto che ha coinvolto tutti, senza bandiere o appartenenze. Nessuno si è sentito escluso dalla tragedia.
Pulizia, onestà, verità mai urlate. Il sorriso, quel sorriso, come un manifesto. Un modo collettivo di sentire lo sport diversamente. Come, ad esempio, guardare l’avversario negli occhi senza odio, con rispetto. Quel sorriso di Davide, ha dato così un nuovo senso a una partita di pallone. Col passare dei giorni le lacrime lasceranno il posto al ricordo. Ed è da qui che la Fiorentina e il mondo del calcio devono ripartire: tutto appare diverso sotto la luce che Astori ha donato in vita, a piene mani. Riuscirà il sorriso buono di Astori ad allontanare gli stolti dalle gradinate, a zittire i cori in cui si augura la morte all’avversario? Ieri abbiamo visto l’arbitro applaudire i giocatori viola stremati, e poi le curve e gli allenatori. Cose non normali, ma augurabili ogni domenica.