Sulla carta non c’è partita. La giovane e nuova Fiorentina contro la lanciatissima Juventus, le cui riserve potrebbero tranquillamente vincere il campionato
Al Franchi arriva una Juventus stellare, forse mai così forte, almeno nella completezza e nella profondità della rosa. Eppure Firenze ha voglia di provarci. Dopo una sosta un po’ amara, per gli zero punti in classifica dopo due giornate, c’è voglia di regalarsi un grandissimo pomeriggio. Le condizioni ci sono tutte. Montella sa come si fa, lo ha già fatto in passato.
Il Franchi sarà quello delle grandissime occasioni. Occhio al muro dei 40.000, pronto a crollare a ridosso del fischio d’inizio. La Fiesole metterà in scena una coreografia spettacolare con migliaia di bandierine colorate. Tanti saranno anche i supporters della Juventus, probabilmente sparsi un po’ in tutti i settori. Tantissime le televisioni collegate, l’orario delle 15.00 è stato voluto per favorire la visione del pubblico asiatico.
Ieri sera è arrivato anche Rocco Commisso, con la moglie ed il figlio. Oggi sarà tutto il giorno con la squadra, insieme a Joe Barone ed a tutti i dirigenti della Fiorentina. Non è da escludere un saluto al pubblico nel pre-partita, con un giro di campo che abbiamo già visto prima del match contro il Napoli.
In campo sarà battaglia. Montella sembra avere le idee chiare. L’impressione è che su Caceres, in conferenza stampa, abbia fatto un po’ di pretattica. Sulla corsia sinistra dovrebbe esserci lui. Bloccato, certo, perché gli avversari sono pazzeschi. A destra Lirola, con licenza di spingere un po’ di più. In mezzo capitan Pezzella e Milenkovic. A centrocampo l’equilibrio è stato trovato: ai fianchi di Badelj ci saranno Pulgar e Castrovilli, chiamato ad un altro esame di maturità, senz’altro il più difficile da superare. In attacco ecco Franck Ribery, all’esordio dal primo minuto. Nessuna pretattica in questo caso. Il francese gioca. Un’ora, forse qualcosa in più. Poi probabilmente entrerà Sottil. Chiesa agirà dall’altra parte, a caccia di quel gol che gli ha chiesto anche il Presidente Commisso. In mezzo il vero, grande, dubbio della vigilia.
Out Pedro dal giro per una maglia da titolare, il brasiliano è in ritardo di condizione ed al massimo andrà in panchina. Montella si culla la tentazione Vlahovic, in vantaggio su Boateng. Il ballottaggio è serratissimo, ma la chiave di lettura può essere semplice. L’ex Sassuolo è sembrato poter essere decisivo se entra a gara in corso. Può essere l’arma del secondo tempo.
Di
Alessandro Latini