Con la conferma di Montella può partire davvero l’era calcistica di Commisso. La prossima settimana se ne capirà di più. Anche su Chiesa.
Ogni tassello sta andando al suo posto. Dal passaggio di proprietà, al ruolo di direttore sportivo, fino all’allenatore. Ora manca un amministratore delegato, e poi si potrà partire con la rivoluzione a tinte americane. Dalla prossima settimana Daniele Pradé e Vincenzo Montella inizieranno a buttar giù la bozza della Fiorentina che nascerà. Basata sul ‘bello’, come ha ribadito lo stesso aeroplanino in queste ultime ore, e come fu quando proprio con il nuovo/vecchio ds costruì una delle più belle e divertenti squadre d’Italia.
Meno ‘palle lunghe e pedalare’ ma più fraseggio e tecnica. Si riproporrà questa idea tecnico/tattica. Fin qui milioni di euro, contatti e contratti. Ora sarà la volta del discorso campo.
E già capire se Federico Chiesa sarà o meno ancora al servizio della causa viola sarà una delle principali questioni. Dalla sponda societaria smentiscono di averne già parlato con il calciatore ed il suo entourage. E la prossima settimana con il ritorno a Firenze di Barone, Pradé e Montella, nonostante Federico sia con l’Under 21, si inizierà a tessere i primi contatti tra le parti. Sicuramente, rispetto alla gestione precedente, c’è più fiducia e anche fermezza nelle dichiarazioni d’intenti. ‘Chiesa ha un contratto fino a prova contraria’ ha detto Montella. Commisso e Barone hanno fatto intendere lo stesso.
Non ci sarà alcun braccio di ferro. Ma neanche atteggiamenti remissivi da parte della nuova società. Poi ci sarà la mediana da rifare. Con una concezione calcistica totalmente differente. Si cercheranno profili dai piedi buoni. Pradé ha sempre guardato con attenzione al mercato italiano, ma anche spagnolo e belga. E lavorerà in piena sintonia con Montella. Cosa che tra tecnico e direttore precedente non era poi così scontata. E poi ci sarà da gestire la ‘zavorra’ dei prestiti e dei rientri. Prassi, ormai, nei passaggi di consegne tra Corvino e Pradé prima, viceversa poi, e di nuovo adesso.
Intanto, dalla sindrome di Gubbio la Fiorentina è passata a campeggiare a Times Square, New York. E non è poco.
Di
Gianluca Bigiotti