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Dalla reazione ai 3 ko di fila, la classifica torna a preoccupare. Solidità ma anche coraggio: la Fase-2 di Iachini
Possesso palla sempre inferiore agli avversari, poche idee in costruzione di gioco. Sarà un mese-verità per la Fiorentina.
“Non ho la bacchetta magica”, disse Beppe Iachini al suo arrivo a Firenze. Eppure i primi risultati, oltre le aspettative, avevano fatto intravedere una seconda parte di stagione più tranquilla e ‘spensierata’ rispetto al triste finale di 2019. Le vittorie contro Spal e Napoli in campionato, quella con l’Atalanta in Coppa. Prestazioni non sempre scintillanti ma un’identità ritrovata in fretta dopo settimane di ‘scollamento’ generale. Una reazione decisa ad inizio anno solare, e un atteggiamento dei giocatori che aveva parlato subito chiaro: la cura-Iachini, fatta di lavoro, doppie sedute e grinta a livello psicologico, aveva dato subito i suoi frutti.
ZONA CALDA. Dopo tre sconfitte di fila contro Inter, Juve e Atalanta, la Fiorentina sembra essere tornata al punto di partenza. Nonostante prestazioni all’altezza a San Siro e a Torino, e quella meno positiva di sabato al Franchi. Sconfitte contro grandi squadre, ben più consolidate rispetto ai viola, che alla vigilia ci potevano anche stare, ma la classifica adesso è tornata a preoccupare. Fiorentina a +6 dal Genoa terz’ultimo, attesa da una sfida molto delicata domenica a Genova contro la Samp. Con un centrocampo che, contro le big ma anche contro squadre di bassa classifica, continua a far fatica, con un attacco che crea poco e una difesa che è tornata a subire diversi gol.
MESE-VERITA’. Niente catastrofismi, non è tutto da buttare. Ma senz’altro adesso serve una reazione. Meno paure e più coraggio, per uscire da una situazione che non è ancora ai livelli di guardia ma che se non affrontata con determinazione rischia di diventare complicata. Sarà un mese-verità: domenica la Sampdoria in trasferta, poi il Milan al Franchi, l’Udinese in trasferta e il Brescia in casa. Fino alla sfida dell’Olimpico contro la Lazio. Dal 16 febbraio al 15 marzo, scontri diretta in bassa classifica e sfide contro squadre importanti. Avversarie alla portata dei viola, prima di andare a sfidare i biancocelesti. Ma servirà una Fiorentina più coraggiosa e più solida per tornare a far punti.
SEMPRE SOTTO NEL POSSESSO. “Per prima cosa dovevo mettere a posto la difesa”, diceva Iachini dopo le prime settimane di lavoro. Ora la fase-2 dovrà portare anche ad idee più concrete in costruzione di gioco. La Fiorentina fa una gran fatica a tenere palla e a creare occasioni su azioni manovrate. Limiti tecnici e non solo, i dati del possesso palla aiutano a capire le difficoltà dei viola: con Iachini si va dal 38% registrato alla prima a Bologna al 36% di sabato contro l’Atalanta, passando dal 43% contro la Spal, il 38% di Napoli, il 45% contro il Genoa e il 31% contro la Juve (in Coppa 46% con l’Atalanta e 36% con l’Inter). Insomma, la Fiorentina non ha mai avuto la supremazia nel possesso palla, sia contro le big che contro le piccole, sia nelle gare vinte che in quelle pareggiate o perse.
RIENTRI. Il rientro di Duncan potrà rappresentare una risorsa in più per Iachini in mezzo al campo, magari anche a livello di modulo ci potrà essere qualche cambiamento nel prossimo futuro (il tecnico sta ad esempio provando da un po’ di tempo il tridente offensivo). In attesa del rientro di Ribery, uno che per quanto riguarda la qualità può far senz’altro cambiare volto a questa Fiorentina. Ma per avere Franck a pieno regime si dovrà aspettare ancora qualche settimana.
PUNTI PESANTI. “Lavoro, lavoro, lavoro”, il mantra di Iachini. E allora la speranza è quella di tornare a vedere frutti (in termini di punti) già da Marassi. Una partita davvero delicata, punti pesanti in palio. Tornare a mani vuote vorrebbe dire scivolare ancora in classifica (la Samp è a -2), vincere invece darebbe una nuova boccata d’ossigeno. La speranza è che in trasferta la squadra possa giocare un po’ più libera di testa, “con meno influenza”, come ha ammesso più volte Iachini riferendosi alle gare al Franchi. Una Fiorentina fragile che deve ritrovare le sue piccole-grandi certezze. E un po’ di coraggio in più.
