Non solo Iachini, diversi giocatori sperano di ripartire anche per dimostrare di valere la conferma in viola
Forse saranno gli ultimi giorni di allenamenti a casa. Poi con l’inizio della nuova settimana potrebbe arrivare una svolta, come già sta accadendo in Emilia Romagna, nel Lazio e in altre Regioni che hanno già annunciato l’apertura dei centri sportivi delle squadre per allenamenti individuali dei giocatori. La Fiorentina attende, ma è chiaro che sarebbe un primo segnale di ‘allentamento’ dopo due mesi di clausura. Per riprendere la normalità, con allenamenti di squadra e addirittura partite, servirà ancora tempo. E il braccio di ferro con il governo, seguendo l’evoluzione della curva epidemiologica del virus, va avanti. Ma i viola non vedono l’ora di tornare in campo. In sicurezza, chiaramente. Lo ripetono intervista dopo intervista, diretta social dopo diretta social. Amano giocare a calcio, lo fanno per lavoro. E un professionista vuole misurarsi sul campo.
CAPITANO. Anche perché in molti aspettano le ultime 12 partite per dimostrare il proprio valore. Perché prima o poi, sì, torneremo alla normalità, e la Fiorentina dovrà concretamente imbastire una squadra che, come ribadito più volte da Commisso, dovrà puntare a tornare in Europa nella prossima stagione. Sulla base della rosa attuale, confermando i giocatori che avranno convinto staff tecnico e dirigenziale, inserendo qualche pezzo ‘da 90’. Diversi, quindi, devono ancora giocarsi la conferma. Guadagnarsi il futuro. A partire da capitan Pezzella. Già la scorsa estate la Fiorentina voleva ripartire da un centrale più adatto all’impostazione del gioco, come fu Gonzalo Rodriguez. Per tempi stretti e mancanze di vere alternative, oltre che per fiducia nel capitano viola, si decise di andare avanti così. Ma la stagione fatta di alti e bassi, e la visione a lungo termine di partire con l’azione ‘dal basso’, fa tornare d’attualità il quesito. Conferma o no per Pezzella, che piace a Napoli, Roma e non solo? Il campo, se si dovessero giocare le ultime 12 partite, potrebbe dare qualche indicazione in più.
DUBBIO DALBERT. Come per Dalbert. È in prestito secco dall’Inter, le valutazioni per la corsia sinistra sono in corso. Il brasiliano non è stato un ‘Alonso dei bei tempi’, ma neanche ha in fondo demeritato. Grande corsa, capacità atletiche, ma qualità tecniche da rivedere. È cresciuto anche in fase difensiva rispetto ad inizio stagione e ai tempi dell’Inter: per lui giocarsi al massimo le ultime 12 gare di questo campionato sarebbe fondamentale. Perché l’idea Spinazzola ‘stuzzica’ i dirigenti viola, come alternativa. Difficile invece che Ceccherini possa rimanere ancora in viola, dopo esser rimasto sia la scorsa estate che a gennaio soprattutto per mancanza di alternative: in caso di ripartenza e calendario da tour de force, con partite ogni tre giorni, potrebbe senz’altro mettersi in mostra. Così come Venuti a destra, del resto.
IN MEZZO. A centrocampo si giocherebbe il tutto per tutto Milan Badelj: arrivato con grande voglia di riconquistare i tifosi, non ha invece quasi mai ripagato con le prestazioni sul campo, anche non aiutato dalla condizione fisica (e con Montella neanche dalla ‘convivenza’ tattica con Pulgar). Il croato va verso il ritorno alla Lazio, sembra improbabile il suo riscatto. Ma con 12 partite da giocare, mai dire mai. Lo stesso Pulgar potrebbe dare risposte diverse rispetto ai primi mesi in viola, quando ha fatto vedere a corrente alternata le sue doti. Se l’ambiziosa Fiorentina del futuro vuole poggiarsi su di lui, deve dare qualcosa in più. Così come Benassi, messo in ‘naftalina’ da Montella e riportato in auge da Iachini, salvo poi incappare nella classica ‘altalena’ di prestazioni. Del resto Duncan, appena arrivato a gennaio, lo aveva ‘scalzato’ nel ruolo di titolare prima dello stop.
OCCHI SU CUTRONE… E SOTTIL. Davanti invece occhi puntati su Cutrone. Se Vlahovic aveva dimostrato a tutti i grandi progressi nella crescita, l’ex Milan non ha vissuto settimane semplicissime. Un ottimo impatto con il gol in Coppa Italia all’Atalanta, poi qualche gara sotto la soglia della sufficienza (anche per lui complicato ritrovare una condizione fisica al top, dopo mesi in panchina in Inghilterra) fino al provvidenziale ingresso dalla panchina proprio contro il Milan. Un attaccante sul quale in casa viola puntano molto, e che con 12 partite da giocare potrebbe dimostrare di meritarsi fiducia. Perché una Fiorentina che vuole puntare all’Europa dovrà ripartire con un pacchetto di attaccanti in grado di garantire diversi gol, e sarà da capire se a Vlahovic e Cutrone verrà affiancata una punta ‘di peso’ o meno. Infine Sottil: se per Ghezzal, come esterno, vale il discorso fatto per Badelj (molto complicato il riscatto dal Leicester), il giovane di scuola viola si gioca un posto nella Viola che verrà. C’è tanta concorrenza davanti, ma come ha spesso ribadito vuole dare il massimo per conquistarsi il suo spazio. Con tante partite ravvicinate, potrebbe avere più spazio che in passato. E mostrare, come in estate, di avere delle carte da giocarsi.
Di
Marco Pecorini