Gli esterni viola, col Brescia, non sono andati bene. Malissimo nei cross Dalbert. Male anche Lirola. Serve un cambio di marcia con la Lazio
Una rondine non fa primavera. Nel bene, e neanche nel male. Ma da più di qualche elemento contro il Brescia ci si attendeva di più in casa Fiorentina, dove sono in diversi a giocarsi anche la conferma per la prossima stagione.
DALBERT. Non buona la prima per il brasiliano Dalbert, che rimarrà in maglia viola fino al termine del campionato, e con grandissima probabilità anche l’anno prossimo in virtù di una conferma dello scambio di prestiti con l’Inter con Cristiano Biraghi, che resterà in nerazzurro salvo stravolgimenti. Certo il cambio di modulo dal 1’ col Brescia, con meno licenza di spinta, non ha aiutato l’ex Nizza. I cross quasi sempre sbagliati neppure.

LIROLA. Chi ne ha preso il posto nel secondo tempo, Lirola, non è certo andato meglio. Sulla prova dello spagnolo ha pesato molto l’errore sotto porta in quel contropiede tre contro uno che grida ancora vendetta. Ma dal punto di vista della spinta, quella, è stata una delle pochissime occasioni in cui ha accompagnato la fase offensiva. Certo l’essere stato impiegato a sinistra non lo ha agevolato. E si è visto in un paio di occasioni come a fascia invertita non sia riuscito a trovarsi a proprio agio.
CHIESA SPENTO. Non è un caso neanche il fatto che quasi tutte le azioni offensive della Fiorentina col Brescia siano state create dalla fascia sinistra. La scelta del tridente, con Federico Chiesa che dopo mesi passati a fare la seconda punta è stato riportato esterno offensivo a destra, non ha dato gli effetti sperati. Dalla sua corsia, di azioni, non ne sono quasi mai partite.


Di
Gianluca Bigiotti