Rassegna Stampa
Dal Sassuolo al Sassuolo, il mondo ribaltato di Vlahovic. Quel rigore che ha cambiato tutto
Segnò dal dischetto contro i neroverdi all’andata, da lì si è sbloccato ed è iniziata la sua rinascita. Da Prandelli a Iachini: segna sempre
Un girone fa Vlahovic prendeva la rincorsa verso la definitiva esplosione. In panchina era arrivato da poco Cesare Prandelli che prese una decisione precisa. Fiducia incondizionata al serbo per sette o otto partite, poi il momento del bilancio. Nelle partite con Iachini Dusan aveva segnato solo con la Sampdoria, ma contro il Sassuolo ha cominciato il percorso di affermazione con la Fiorentina. Senza Pulgar, quasi infallibile sui calci di rigore, toccò proprio a lui incaricarsi di una battuta dagli undici metri con la squadra sotto di un gol. Sguardo truce e passo svelto verso il dischetto. Portiere avversario spiazzato e rete, scrive il Corriere Fiorentino.
IL MONDO RIBALTATO. Il mondo di Vlahovic è cambiato quella sera. Era dicembre, il mercato di riparazione vicino e la ricerca di un’alternativa procedeva serrata. Alla fine è arrivata Kokorin, ancora fermo per infortunio, ma la scelta di Prandelli era sempre quella: tutto su Dusan. La fiducia riposta si è trasformata in energia positiva. E i numeri oggi raccontano che il centravanti viola in 29 partite ha segnato 15 gol. Una media di quasi una rete ogni due partite.
CON IACHINI. Le dimissioni a sorpresa di Prandelli, il suo mentore, dopo il Milan avrebbero potuto farlo vacillare. Ma così non è stato. Ancora gol, uno prezioso per pareggiare in casa del Genoa e due contro l’Atalanta alimentando l’illusione della rimonta.
FUTURO. La Fiorentina insegue la salvezza facendo leva su di lui. Poi sarà tempo di guardare anche al futuro e al contratto in scadenza nel 2023. Ad oggi la società gli ha offerta il raddoppio dell’ingaggio, ma servirà di più per giocarsi le carte del prolungamento.