Connect with us

News

Dal rientro di FR7 al modulo. Senza pubblico e in un clima anomalo. Le incognite di Beppe

Per Iachini, che si gioca la conferma sulla panchina della Fiorentina, ci saranno tante incognite da gestire nel finale di stagione. Da Ribery al modulo, fino all’assenza di pubblico

“Gli avversari devono capire che questa è casa nostra. E in casa nostra non c’è trippa per gatti”. Beppe Iachini parlava così prima del coronavirus. Il fattore campo, soprattutto per chi deve tirarsi fuori dalle zone calde della classifica, è da sempre un aspetto fondamentale per chi come lo stesso allenatore viola ha sempre avuto a che fare con vere e proprie battaglie. E il Franchi, dal canto suo, ha sempre risposto presente con una presenza media di spettatori superiore alle 30mila unità. Ma dopo il virus, tutto sarà diverso. L’assenza del tifo, gli stadi vuoti, l’adrenalina che mancherà, sarà una delle tante incognite che il mister della Fiorentina dovrà tenere di conto. Giocare in casa o fuori casa, insomma, poco cambierà.

CLIMA. Da quando è arrivato Iachini ha subito fatto della ‘garra’ uno dei suoi punti di forza. La Fiorentina moscia e troppo spesso arrendevole che si era vista con Montella non è più esistita. Ma il clima anomalo per i calciatori, abituati a caricarsi anche nelle ostilità o dalla spinta del proprio pubblico, richiederà un lavoro mentale ancor più importante da parte del mister viola. E non è un caso se tutti i calciatori della Fiorentina, nelle settimane di lockdown, lo hanno descritto come un martello.

RIBERY. E poi c’è FR7. Che in carriera ha vinto più di tutta la rosa della Fiorentina messa assieme e dello stesso allenatore gigliato. E che Iachini, di fatto, avrà per la prima volta a disposizione alla ripresa. E tra averlo, e non averlo, ce ne passa. Per chi se ne fosse dimenticato, le immagini delle prestazioni del francese, fin quando Tachtsidis non pensò bene di falciarlo, sono facilmente ritrovabili. In un momento che sarà comunque delicato, perché alla Fiorentina servono ancora punti salvezza da conquistare in un clima anomalo, avere in campo un campione in grado di poter risolvere da solo le partite con una giocata o al quale dare il pallone nei momenti di difficoltà, può essere un toccasana per la causa viola.

MODULO. Ma il rientro di Ribery ‘contringerà’ Iachini a rivedere anche l’assetto tattico della sua Fiorentina. Da quando è arrivato a Firenze ha sempre utilizzato il 3-5-2. Con la coppia Chiesa-Vlahovic davanti, Dalbert e Lirola sugli esterni, e dando a Castrovilli licenza di spingere. Col rientro del francese le ipotesi al vaglio sono diverse. Quella che sta andando per la maggiore nella testa di Iachini è il passaggio al tridente davanti. Ribery-Vlahovic-Chiesa. Anche perché col passare dei giorni, il fatto che l’attaccante serbo abbia contratto l’infezione da Covid-19, non sembra dare problemi. Il cambio di modulo rappresenta comunque un’incognita per Iachini, così come la condizione atletica della sua squadra sulla quale, non a caso, sta lavorando tantissimo e con forza da giorni.

VARIABILI. In tutto ciò, c’è anche un tour de force da dover gestire con un terzo di campionato da dover disputare in un mese e mezzo. E da quando Iachini è arrivato alla Fiorentina, come il suo predecessore, mal volentieri si è affidato a cambiamenti radicali in nome del turnover. Altro aspetto da tenere in considerazione. Montella, infatti, spesso e volentieri sbagliava i cambi finendo per essere ‘accusato’ di non riuscire a leggere a dovere le partite a gara in corsa. Iachini dovrà dimostrare, invece, di mettere in pratica uno dei concetti a lui cari del ‘preparare più partite dentro la partita’. Una sfida multipla, dunque, per chi dovrà non solo portare in porto la barca Fiorentina, ma anche conquistarsi la nomina a tecnico gigliato anche per la prossima stagione.

4 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

4 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie News

4
0
Lascia un commento!x