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Dal ‘quello che è cresciuto di più’ al lento declino. Biraghi va via, senza (?) rimpianti
Poco più di un anno fa Biraghi veniva definito da Pioli il calciatore che era cresciuto di più della sua Fiorentina. Poi il declino, fino alla cessione. Senza rimpianti, anche se Dalbert non è proprio una certezza
“Quello che è cresciuto di più è Biraghi” disse Stefano Pioli nel momento in cui la sua Fiorentina volava nel finale di stagione di due anni fa, dopo il dramma di Davide Astori. Quella rincorsa disperata all’Europa mise in mostra diversi singoli. Da Simeone a Benassi, passando per Pezzella e perfino Dabo. Ma a precisa domanda, “chi è migliorato maggiormente da inizio anno?”, il tecnico viola pose l’accento sull’ex Pescara.
Preso da Corvino per un paio di milioni, con le porte di Coverciano che si erano appena spalancate, nel frattempo Cristiano Biraghi continuava la sua ascesa. Anche se con quel mancino spesso e volentieri sbagliava cross a raffica, se spesso rispondeva in modo piccato ai tifosi sui social, o direttamente allo stadio visto che spesso veniva beccato quando era in giornata no, e ai giornalisti in sala stampa.
Già un anno fa era in uscita. Milan su tutti, ma anche Inter, si erano fatte avanti, e da lui così come dal suo entourage si percepiva la volontà di andare in palcoscenici più prestigiosi. Ma Corvino disse no a tutti. Casella difficile da riempire a modo quella del terzino sinistro. Con uno scotto del passato da evitare come quello di Alonso. Tanto criticato, ma poi esploso al Chelsea e venduto per 28 milioni che all’epoca sembravano una follia. Ma che poi si sono rivelati forse anche pochi. La Fiorentina disse no alle offerte milanesi.
Un percorso, il suo, considerato ancora in costante crescita, fino al gol con la nazionale in Nations League contro la Polonia a ottobre del 2018 come apice. Da lì il buio e la costante decrescita, sia fisica che tecnica. Quando Pioli è andato via, con Hancko che alle spalle scalpitava, Montella non lo ha praticamente mai tolto nonostante l’affanno crescesse e le sufficienze scarseggiassero sempre più.
E tra le ipotesi di rinnovo, con aumento dell’ingaggio, e le nuove sirene milanesi che son tornate a suonare, Biraghi ha scelto. Lascia, dunque, la Fiorentina. E a questa tornata non ha solamente fatto percepire di voler cambiare aria, ma lo ha proprio comunicato direttamente ai dirigenti viola. Tanto da portare Daniele Pradé a dire pubblicamente: “Biraghi vuole andare all’Inter”, cosa che non accade tutti i giorni. Tanto da portare Montella a far giocare col Monza Terzic, e ad adattare Venuti contro una batteria di esterni fortissima come quella a disposizione del Napoli.
Biraghi lascia la Fiorentina. E fin qui, poco male, se solo al suo posto fosse stato preso una certezza. Invece arriva Dalbert, che ai tempi del Nizza, due anni fa, sembrava un fenomeno, ma che a Milano ha steccato completamente. Ci guadagna o meno la Fiorentina? Sarà il tempo a dirlo. In effetti quando arrivò lo stesso Biraghi furono in molti gli scettici. E invece l’ex Pescara ha saputo tener botta mettendosi in mostra e trovando pure la nazionale.
Dal “quello che è cresciuto di più” di Pioli alla involuzione del 2019 fino alla cessione. Il tutto in un anno e poco più. Biraghi saluta Firenze, Firenze saluta Biraghi. Con la freddezza tipica di un rapporto mai decollato del tutto e che si conclude senza grandi rimpianti. A Dalbert il compito di spazzare via dubbi e incertezze.