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Dal centravanti-certezza alla nuova ricerca del ‘bomber’. Riparte la caccia ai gol

Burdisso Barone Pradè

Vlahovic rappresentava una sicurezza davanti, ora tre mesi per trovare un sostituto all’altezza. Per non depotenziare la Fiorentina di Italiano

“Rinnovo? Quando mi offrono firmo”, disse Vlahovic a Moena. “A Firenze si sta da Dio, è la mia seconda casa. Noi dei Balcani facciamo le cose più con il cuore che con il cervello. Mi sentivo di rimanere, era la mia scelta”, parole datate 21 settembre 2021. Due settimane fa. Passando per quei baci e la mano sul cuore dopo il gol con il Torino: “Sono emozionato, tutto lo stadio cantava il mio nome. Sono cose che si sognano da bambino”. Eppure adesso che la ‘bomba’ è definitivamente scoppiata, la storia è cambiata radicalmente. Con lo scenario di cessione già a gennaio sempre più probabile.

CACCIA AI GOL. E per la Fiorentina si riapre la caccia al centravanti. Una ricerca che, prima dell’esplosione dello stesso Vlahovic a metà della scorsa stagione, era andata avanti per anni. Una ricerca affannosa, con tentativi a vuoto e milioni investiti (e in qualche caso ripresi), ma soprattutto con la mancanza di chi davanti potesse garantire un certo numero di gol. Prima di Dusan l’ultimo centravanti che aveva convinto tutti (e segnato) era stato Kalinic, andatosene a sua volta con uno strappo che fece rumore (ricordate il certificato per essere “emotivamente inquieto”, nell’estate 2017, prima di andare al Milan?). Il croato fece 20 gol tra campionato ed Europa League nel 2016/2017 con Sousa, mentre l’anno dopo Simeone ne fece 14 ma con lunghi periodi di buio. Poi, quando Muriel dette nuove speranze con i suoi 9 gol in metà stagione, ecco l’addio del colombiano e l’arrivo dei vari Pedro, Boateng, Cutrone e Kouame a risultare nella voce ‘flop’. Un po’ come Kokorin, arrivato a gennaio per dare una mano in zona gol senza mai riuscirci.

PUNTE DEL PASSATO. Insomma, Vlahovic era di fatto l’unica certezza anche la scorsa estate, quando società e tecnico si erano ritrovati a riprogrammare una Fiorentina diversa e più ambiziosa. Dusan più altri dieci. Del resto, i 21 gol al primo vero anno di Serie A davano tutte le garanzie del mondo. Beh, rinnovo a parte. Perché ora è tutta un’altra storia. E riparte la caccia ai gol. Una ricerca non banale, perché del resto è in quella porzione di campo che si fa la differenza. Da Gilardino a Toni, da Mutu a Rossi e Jovetic gli ultimi 20 anni viola hanno visto protagonisti che con caratteristiche diverse hanno portato la Fiorentina nelle zone europee a suon di reti. Ma anche diversi giocatori che non hanno soddisfatto le aspettative, dai già citati attaccanti degli ultimi anni a Santiago Silva e compagni, ma anche Gomez che per sfortuna e non solo non è riuscito a lasciare il segno. O a giovani promettenti come Pazzini e Babacar che alla fine non si sono espressi del tutto in viola.

LA SCELTA. Tre mesi per cambiare l’attacco viola, insomma. Non solo Vlahovic, anche Kokorin potrebbe essere ceduto se dovesse continuare a non convincere (e se si trovasse un acquirente, visto il lungo e oneroso contratto). In prima linea restano due nomi ‘caldi’ già in estate, Belotti in scadenza (2022) con il Torino e Scamacca chiuso al Sassuolo da Raspadori (e Defrel). Due giocatori che potrebbero cambiare aria per rilanciarsi. Con la suggestione Lucca, classe 2000 in rampa di lancio a Pisa, da prendere in considerazione. Ma non solo, perché in questi mesi possono aprirsi magari altre opportunità interessanti. Anche a livello europeo. Per esempio, sono in scadenza (nel 2022) i vari Kramaric (Hoffenheim, autore di 25 gol l’anno scorso e di 63 reti negli ultimi tre anni), Azmoun (Zenit), Lacazette e Nketiah (Arsenal), Origi (Liverpool, già accostato ai viola in estate). Senza dimenticare che con i soldi di Vlahovic, nel caso la Fiorentina riuscisse ad incassare una cifra vicina ai 75 milioni individuati come eventuale clausola in caso di rinnovo, la squadra di Italiano potrebbe essere rinforzata anche in altri reparti, magari prendendo quel Berardi che continua a guardare verso Firenze.

SNODO. Insomma, un altro snodo per questa Fiorentina. Che intanto dovrà gestire al meglio questi mesi e le possibili ripercussioni per la rottura con Vlahovic (e non sarà affatto banale). Poi, fuori dal campo, bisognerà ‘azzeccare’ la scelta del nuovo attaccante (o dei nuovi attaccanti). Uno che garantisca una doppia cifra abbondante di gol. Con i 21 centri di Dusan del passato campionato il problema sembrava superato. Ora riparte la caccia. Per non depotenziare una Fiorentina ripartita con grandi prospettive.

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