Non solo la squadra, anche la società nel mirino: il mercato con soli due prestiti non è piaciuto, il colpo è rimasto in canna
Gli ultras ci hanno provato a lungo con la carota, ma all’improvviso è spuntato anche il proverbiale bastone. Già alla vigilia dell’Empoli si era respirato un sostanziale cambio di vento, ma la speranza del tifo era di un sussulto da parte della squadra di fronte ai 4.000 in trasferta al ‘Castellani’. La ‘Fiesole’ da esportazione ha così deciso di farsi sentire. Ma non solo con i giocatori. Tutti – a questo punto – sono finiti nel calderone della critica. Compresa la società, scrive La Nazione.
SPENDERE. Dalla curva che ospitava i tantissimi sostenitori viola si è sentito forte e chiaro un coro che ha invitato la società a «spendere per vincere». Ritmo noto, già sentito in altre occasioni, anche e soprattutto con altre proprietà. Gli ultras hanno ripetuto alla squadra diverse volte di mettersi alle spalle il mercato. Se lo sono detti anche nelle varie riunioni che ci sono state nelle ultime settimane. Però è vero anche che in tanti sono rimasti delusi dall’operato della società a gennaio. Due prestiti, seppure funzionali, con il colpo vero rimasto in canna. Nessuno può sapere se con Gudmundsson sarebbe andata diversamente. Ma di certo ieri al ‘Castellani’ quel coro non si sarebbe sentito.

Di
Redazione LaViola.it