Dietrofront sul tema gioco: ora contano i punti. Prandelli attacca, basta alibi. Cambio comunicativo rispetto agli alibi di Iachini
DAGLI ALIBI ALLE BORDATE. “Dati fisici imbarazzanti”, “sono deluso”, “serve che si smetta di pensare di essere una grande squadra, già arrivata, quando non si è dimostrato ancora nulla”. Parole, o meglio bordate, di Cesare Prandelli. Unito da un “ora voglio vedere il carattere”. Che tradotto può essere riassumibile in un “ora fuori le p..e”. Il ko col Benevento fa malissimo. La reazione che tutti, Prandelli in primis, si attendeva dal suo spogliatoio non c’è stata. Anzi. E ora “basta scuse, basta alibi”, ha aggiunto il mister di Orzinuovi. Approccio opposto rispetto a quello che aveva ormai da settimane Iachini, che ogni volta tendeva a ribadire la bontà del lavoro, i numeri di un’ottima difesa e la media punti quasi da Europa post lockdown, anche dinanzi a prestazioni oscene come quelle di Parma, Roma o Padova (in cui il vice del tecnico parlò di ottima gara).
ORA FUORI GLI ATTRIBUTI. Non ha tempo per dare a questo gruppo dettami tattici rivoluzionari e cambiare le cose da nere a bianche in pochi giorni. Non ci sono soste, non c’è tempo, e la classifica adesso torna a far paura. Anche perché, se fai 1 punto tra Spezia e Benevento, perdendo con Sampdoria e non tirando in porta da 3 gare e mezzo, c’è poco da star tranquilli. “Rocco vuole vedere la grinta”, il messaggio di Prandelli. Dalla carota, almeno pubblica, di Iachini, al bastone, sempre pubblico, di Prandelli. Il messaggio è chiaro: ‘giocatori tirate fuori gli attributi’. Serve in primis questo, dopo lo scempio visto col Benevento. E le ultime prestazioni di una squadra che non corre, non crea, non tira ed è assorbita da un piattume preoccupante.
NIENTE CALCIO CHAMPAGNE. Prandelli stesso, in pochi giorni, è passato dal dichiarare di voler lavorare su un calcio propositivo, basato sulla manovra offensiva e sulla qualità di un gioco che con Iachini sembrava inadeguato alle qualità degli elementi della rosa, allo “scordatevi il calcio champagne”. Segno evidente che, forse, neanche lui si attendeva questo esordio. Devastante emotivamente, ma anche tecnicamente. E adesso serve svoltare. Da subito. Intanto dal punto di vista caratteriale, e dimostrare che c’è fame. Almeno quella. Prima si deve ripartire da qui. Per le trame di gioco pirotecniche ci sarà tempo.
Di
Gianluca Bigiotti