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Dai rinnovi alle prospettive. Partenza sprint, poi il ‘preoccupante’ e caotico dietrofront. In attesa di giugno

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Dai rinnovi alle prospettive. Partenza sprint per Pradè e Commisso, poi il ‘preoccupante’ e caotico dietrofront. In attesa di giugno, quando la società sarà libera da precedenti vincoli

Il futuro e la programmazione possono attendere. Almeno secondo Rocco Commisso. In cima ai pensieri della Fiorentina, in attesa del ritorno del patron viola dagli Stati Uniti, ci deve essere il presente. ‘Giocare forte e vincere un po’ di partite’ è ciò che ha chiesto Commisso ai suoi. Del futuro se ne parlerà più avanti. Anche perché dipenderà da come si saranno messe le cose nel prossimo cruciale mese e mezzo di campionato. Chi saranno tecnico e direttore sportivo della ripartenza l’anno prossimo? Ancora Prandelli e Pradè? La coppia Sarri-Giuntoli come qualche rumor va dicendo? Nessuno scenario è da escludere a prescindere.

FREQUENTE CAMBIO DI DIREZIONI. Ciò che resta, ad oggi, è un frequente ripetersi di cambi di rotta. Al limite del caotico. Non tanto nei risultati, ma quanto nelle scelte di mercato e gestione della rosa. In origine, ad esempio, non passava giorno in cui Pradè e la Fiorentina non annunciassero rinnovi a lunga scadenza: Ranieri, Castrovilli, Sottil, Dragowski e Venuti furono i primi, con nuovi legami con ACF chi fino al 2023, chi fino al 2024. Dopo la partenza sprint, invece, c’è da registrare un brusco stop. Da Pezzella a Vlahovic, passando per Milenkovic e la querelle Chiesa, alla voce rinnovi si è sempre ripetuto il mantra del ‘adesso pensiamo al campo, poi si vedrà’. Cosa che riguarda anche Ribery che si è detto disponibile anche a prolungare, ma che dalla società non ha ricevuto alcun segnale in tal senso.

Anche sul tema innesti si sono registrati andamenti differenti. All’inizio Pradè-Barone hanno lavorato su giovani di prospettiva guardando al futuro cercando di mixare il tutto con calciatori d’esperienza. Arrivavano così i vari Lirola, Pedro, Duncan, Amrabat, Agudelo, Cutrone, Igor e le conferme di giovani come Castrovilli, Vlahovic, Dragowski, assieme ai Ribery, Badelj, Boateng, Caceres. Quindi, la scorsa estate, altra inversione a u, con la precedenza a ‘vecchi’ già affermati (o in fase discendente) come Callejon, Bonaventura e Borja Valero, fino a Kokorin.

Anche alla voce guida tecnica vanno registrati andamenti altalenanti, quasi caotici. Dalla conferma di Montella a quella di Iachini, con una parte di dirigenza che spingeva su altre scelte un anno e mezzo fa e anche la scorsa estate, come raccontano le cronache, per arrivare al giorno d’oggi senza alcuna certezza/indicazione sul futuro prossimo.

SOGNI, ILLUSIONI E REALTA’. Nel mezzo a tutto ciò si sono ripetute voci o ‘fake news’ che hanno visto dapprima la Fiorentina trattare De Paul, Berardi per poi provare a prendere Milik, Torreira, Belotti, Papu Gomez salvo poi ritrovarsi a sperare che Kokorin entri in fretta in condizione e ad aggrapparsi a Ribery e ai progressi di Vlahovic. Tra sogni e illusioni, c’è dunque la dura realtà, fatta anche di club e calciatori che hanno detto no, sia a trattative in entrata che a tentativi di rinnovo da parte della Fiorentina. Senza tornare sulla vicenda Chiesa.

A GIUGNO. “La programmazione c’è stata sin dal primo giorno, magari non ci sono stati i risultati che ci si aspettava”, ha detto Commisso prima di ripartire per gli Usa. Anche per contratti e situazioni ereditate dalla passata gestione. A giugno, tuttavia, la Fiorentina e Commisso saranno ‘liberi’ da vincoli: da Pradè a Prandelli, oltre a Iachini e Montella. Tutti termineranno di essere a libro paga della società viola. E da lì, nonostante il ritorno a Firenze di una pletora di calciatori da cedere o piazzare (Lafont, Lirola, Duncan, Benassi, Rasmussen, Zurkowski, Diks, Terzic, Hancko, Sottil Hristov, Gori, Illanes, Saponara etc), potrebbe partire una nuova era per la società viola. Deciderà Commisso.

La programmazione e il futuro possono attendere? Se la volontà è quella di procedere sulla via attuale probabilmente sì. Se si vuol dare, davvero, una svolta, quella sarà l’occasione per farlo. Con la speranza che stavolta vengano sbagliate meno scelte e decisioni possibili.

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