Alla prima di Gattuso c’è il forte timbro di Moise, che sblocca la sfida con l’Estonia e si intende alla grande con Retegui
Nel segno di Moise Kean nel giorno dell’esordio di Rino Gattuso che canta l’inno di Mameli a squarcia gola. Ci è voluta quasi un’ora all’Italia per domare i volenterosi atleti dell’Estonia. Un’Italia un po’ contratta all’inizio, ma che ha cercato il gol con determinazione, anche con uno spirito nuovo rispetto a quello un po’ sbiadito delle ultime partite della gestione Spalletti, scrive Il Corriere dello Sport.
ITALIA E VIOLA. Così l’Italia affida le speranze di non restare fuori per la terza volta da un mondiale (sarebbe davvero un fallimento) a un attacco che ha finalmente trovato il gol con una certa facilità. Dopo Kean, il bottino cresce con le reti di Retegui, Raspadori e Bastoni. Gli altri due attaccanti hanno scelto i soldi dell’estero e sono andati in cerca di gol in Arabia e in Spagna. Kean invece è rimasto qui, in lui sono riposte anche le speranze della Fiorentina, che pensa in grande e sotto la guida di Stefano Pioli vuole fare il salto di qualità.
NO ALL’ARABIA. Moise è un ragazzo che sorride poco, ma che sotto porta incide, continua il CorSport. Pochi minuti dopo il gol ha sfiorato il raddoppio, con un’altra azione da grande centravanti, ma il palo gli ha negato la gioia del bis. Con il suo gol ha aperto una partita complicata, finita poi in goleada. Le cinque reti di Bergamo aiutano a sognare nell’impresa. E’ stato scelto da Gattuso come titolare nella partita di esordio, lo ha schierato in coppia con Retegui. Rispetto all’attaccante che ha scelto di lasciare Bergamo, dove è tornato e ha raccogliere applausi, a luglio Kean ha preso un’altra strada. Moise ha avuto la forza di dire no all’Arabia Saudita. Ha preferito non prendere in considerazione le offerte di Al Qadsiah e Al Hilal. Meglio restare in Italia, in Europa, per poter crescere ancora, a 25 anni.
MATURATO. Così pochi giorni fa si è legato alla Fiorentina con la firma del nuovo contratto fino al 2029. La società ha creduto in lui, lo ha fatto sentire importante. Moise in viola si è scrollato di dosso le contraddizioni ai tempi della Juventus. Da quei tempi in bianco e nero è maturato. Non è più il ragazzino capriccioso che è stato anche allontanato dal ritiro in Nazionale. A Firenze lo hanno fatto sentire importante. Oggi Kean è uno dei migliori attaccanti italiani.
Di
Redazione LaViola.it