Sulle pagine de La Nazione la consueta rubrica di Benedetto Ferrara, che analizza la settimana con la consueta ironia
Mina fa un balletto, Italiano festeggia prendendo in braccio un bambino che si era dovuto guardare i rigori al posto suo. Troppa sofferenza, troppa umanità. La Fiorentina è un film natalizio che continua a incassare anche dopo le feste. Non c’è più niente di scontato. No. Perfino la svolta pragmatica del tecnico oltrepassa i confini del prevedibile. La difesa a tre non se l’aspettava nessuno. E anche se è chiaramente figlia delle contingenze e dell’impossibilità di schierare due esterni offensivi, la verità è che Italiano sta scoprendo il gusto di non incassare gol.
Una emozione recente sintomo di maturità: se hai ambizioni impara a non prenderle. Il fatto che anche poi i gol te li debbano segnare i difensori spiega bene il concetto. Questa è una squadra dolcemente folle e il suo allenatore che amava tanto Zeman ora galleggia tra il Trap e Sonetti senza porsi tante domande. Ci sta che presto inserirà il libero e chieda al bambino di gestirgli i cambi per troppo stress. Momento surreale. Bello, comunque. In attesa della sport washing cup da giocare in Arabia perché in Italia siamo con le pezze al … e quindi basta pagare, la Fiorentina si divide tra chi si compra e ndoe si gioca, tenendo vivo un doppio dibattito sempre in grado di scuotere la città.
Dopo le ore decisive per Ngonge siamo passati a quelle per Vargas, che purtroppo non è il Loco, ricordo indelebile dei giorni passati. Possiamo dire che chiunque venga difficilmente potrà fare peggio di Brekalo, uno che a Firenze ci è passato senza saperlo. Peccato. Solo Sabiri meglio di lui. Misteri. (…)
Di
Redazione LaViola.it