Da Veretout a Dragowski, il ‘tesoretto’ di Pradè

Commisso non vuole cedere Chiesa, così il ds deve ricavare il massimo da chi verrà venduto. I nomi in uscita, la speranza di ricavare 50-70 milioni.

L’ordine di Rocco Commisso è stato chiaro: Federico Chiesa non lo vendiamo, neppure per cento milioni. Daniele Pradè non potrà che tener conto di questo desiderio del padrone della Fiorentina, anche se Chiesa resta uno dei problemi più delicati da affrontare. Perché molti fanno un errore imperdonabile: Federico non è a caccia di euro, non cerca denaro, lui è solo giustamente ambizioso e un altro anno di sofferenza come quello appena passato non vorrebbe più viverlo. Comunque sia se Chiesa non sarà ceduto la Fiorentina si troverà schiacciata fra il fair play finanziario e la necessità assoluta di rivoluzionare la squadra e comporla secondo le aspettative di Vincenzo Montella. Commisso è pronto a investire, ma ci sono limiti che non devono essere superati. Per questo la Fiorentina se non cede Chiesa dovrà ottenere il massimo da altre cessioni. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

VENDERE BENE. Se ne andrà chi non crede nel nuovo progetto, chi non crede nella resurrezione dell’era Commisso. Il primo che senza esitazioni ha detto esplicitamente di volersene andare è Veretout. Prima il Napoli, ora il Milan e la Roma, i viola vogliono fra i 20 e i 30 milioni di euro. Richiesta per adesso reputata eccessiva. A dire di volersene andare anche Dragowski che vuole un posto di titolare. In viola potrebbe tornare Viviano a portare esperienza a Lafont. Sicuro partente Laurini e possibilità aperte per Biraghi. C’è un filo sottile che tiene in piedi sia Milenkovic che Pezzella, quest’ultimo avvicinato al Napoli. Uomini della passata stagione, con Montella che potrebbe decidere di tenerne uno soltanto.

GLI ALTRI. Sono già via Gerson che Pjaca che non appartengono al club viola. Fra quelli che son sospesi Benassi e Simeone. Per entrambi dubbi, specialmente per l’attaccante che è vero l’anno passato ha «grippato» sbagliando la stagione, ma nessuno dimentica che nei due anni precedenti aveva complessivamente segnato 30 gol. Pradè sta lavorando sull’alternativa, ma anche alla ricerca di qualche società pronta a mettere sul Cholito una cifra che non sia troppo distante dai 18 milioni di euro che è stato pagato. La speranza è ricavare in totale tra i 50 e i 70 milioni di euro che rendano possibile un mercato importante anche in entrata.