Nei giorni di libertà concessi da mister Palladino la squadra ha staccato la spina mentre la società sta cominciando a pensare al mercato di gennaio. E qualche indicazione si comincia già ad avere
Premessa. La sosta di ottobre non è ancora del tutto indicativa. Già da quella di novembre si potranno avere le idee più chiare sui giocatori che non rientrano nei piani tecnici di mister Palladino. Le indicazioni arrivate fin qui potrebbero pure essere modificate o ribaltate nel prossimo tour de force, il primo vero e proprio ciclo di partite ravvicinate della stagione. Dal Lecce al Verona la Fiorentina giocherà sette gare in venti giorni, cinque di campionato (Lecce, Roma, Genoa, Torino e Verona) e due di Conference League (San Gallo e Apoel). Solo un paio le sfide al Franchi, al di là del cambio di marcia che a questo punto si impone lontano da Firenze – fin qui zero vittorie – ci saranno da tenere in considerazione anche i tanti viaggi che dovranno sostenere i ragazzi di Palladino. Tradotto: ore sottratte agli allenamenti.
Ulteriore passo in avanti. E’ vero che la stagione è lunga e di partite ce ne saranno tante, ma chi ha trovato meno spazio fin qui dovrà cominciare a farsi domande e darsi risposte. A gennaio è difficile che un direttore sportivo cambi troppe pedine. Alla Fiorentina ne manca una. Si sapeva anche il 30 agosto, la certezza si è avuta più avanti. Ma nessuno si è sorpreso. Serve un sostituto di Kean, un calciatore con caratteristiche tecniche e fisiche precise che possa far rifiatare l’attaccante della Nazionale. Impensabile possa giocarle tutte. Il campanello d’allarme della lombalgia è già suonato. Con il Milan ha stretto i denti, ma se al posto della sosta ci fosse stata una partita dopo tre giorni non sarebbe sceso in campo. E pensare a un Beltran centravanti è faticoso in questo momento. Kouame si adatta come può, ma a gennaio la Fiorentina dovrà fare un investimento in quel reparto. Senza dubbio. Si è capito la sera della partita contro i modestissimi New Saints.
Il mercato in uscita lo guardano con interesse diversi calciatori. Restando su Beltran, lui e la Fiorentina hanno bisogno di trovare una soluzione che non dilapidi l’investimento (alto) di un anno fa. Un prestito non è campato per aria. La cosa più difficile è trovare una squadra che gli dia continuità. Stesso discorso per Parisi. Troverà spazio in Conference come vice Gosens, un po’ poco per quello che doveva essere il terzino sinistro della Nazionale al prossimo Mondiale. Anche lui è chiaramente scontento della situazione. Vedremo nelle prossime partite quanto e come sarà preso in considerazione. Ma il mercato resta in agguato. Più difficile spostare altri giocatori. Kayode ha avuto richieste, la Fiorentina non le ha prese in considerazione. Ma all’ombra di Dodo ha arrestato la sua crescita anche perché il brasiliano adesso sta mostrando la miglior versione di se stesso. Un pensiero la Fiorentina ce lo farà al suo futuro.
Anche Kouame ha diverse squadre che lo seguono. Sta trattando il rinnovo con la Fiorentina. Difficile vada via a gennaio. Pur con qualche limite tecnico Palladino ne apprezza la duttilità e lo spirito con il quale entra in campo. Infine Christensen. Lui sì che dovrà andare a giocare dopo non essere mai stato convocato ed essere stato relegato a ruolo di quarto portiere. Il suo stipendio pesa sul monte ingaggi. Chiaro che se dovesse andar via qualcuno, Pradè sarebbe chiamato a riampiazzarlo. Al di là del vice Kean che manca a prescindere.
												
																					
																					
																					
																					
																					
																					
																					
																					
																					
																					
																							
																							
																							
																							
									
																	
									
																	
									
																	
									
																	
														
														
Di
Alessandro Latini