
L’ottimo rapporto tra Iachini e i leader dello spogliatoio viola, da Chiesa a Ribery, ha contribuito ad indurre Commisso a confermare Iachini
Che tra Vincenzo Montella e gran parte dello spogliatoio viola non ci fosse grande feeling era ormai sotto gli occhi di tutti. Anche per questo motivo, il tardivo esonero, è stato un errore da parte della Fiorentina. Con Iachini, invece, è cambiato tutto all’interno del centro sportivo Davide Astori. E sul campo si è visto da subito.
CHIESA IN PRIMIS. Erano giorni complessi quelli di fine 2019 per la Fiorentina, alle prese con una classifica disastrosa ed inquietante e con un Chiesa più fuori che dentro al campo. Sia a livello fisico che psicologico. Poi è arrivato Iachini, e anche con il 25 viola tutto è cambiato. Chiesa rinunciò alle ferie di Natale dopo un lungo colloquio col neo tecnico gigliato, lavorando sodo e mettendosi da subito a disposizione della Fiorentina. E a livello di atteggiamenti, già da Bologna-Fiorentina, si vide subito che quello era un Chiesa diverso.
Abbracci, in campo, e parole al miele per Iachini non sono mai mancati da parte del capocannoniere della Fiorentina. “Il mister ci ha dato una grande mano a tornare in forma fisica. Corriamo tanto, è il nostro gioco. Appena arrivato ci siamo capiti subito, vogliamo aiutare la Fiorentina a scalare la classifica” disse a metà gennaio. Fino al messaggio chiarissimo di ieri sera: “Come dimostrato, abbiamo un grandissimo rapporto col mister. Da quando è arrivato a gennaio ci ha dato la sua impronta e tutta la squadra è con lui”.
POI RIBERY. Il rapporto tra Ribery e Iachini è stato idilliaco fin dal primo giorno in cui i due si sono parlati. Iachini ha capito che con un campione di questo tipo doveva essere utilizzato un polso differente rispetto a quello che aveva avuto col francese Montella. Col quale c’era stata più di qualche frizione fin troppo esplicita. Non è un caso se da quando il francese è stato di nuovo a disposizione della Fiorentina le abbia giocate quasi tutte, fermandosi solo ieri sera. E quegli abbracci ripetuti dopo le ultime vittorie sono state solo la rappresentazione del rapporto che Iachini ha creato col gruppo. Un altro allenatore, forse, dopo le dichiarazioni di Ribery a Lecce, avrebbe potuto storcere il naso dinanzi alla leadership del francese. Ma Iachini ha saputo rispettarne l’autorità. Perché dinanzi ad un calciatore col palmares di Ribery è quello l’atteggiamento giusto da utilizzare a livello umano.
CUTRONE E GLI ALTRI. Non solo con chi ha giocato praticamente sempre. Anche chi ha trovato meno spazio ha sempre speso parole e gesti eclatanti per Iachini. L’esempio è Patrick Cutrone. Quell’esultanza post gol col Verona e quella di Lecce hanno fatto capire quanto il tecnico viola avesse in mano lo spogliatoio.
E anche questo rapporto che Iachini ha saputo instaurare con larghissima parte del gruppo a sua disposizione, nel momento di difficoltà, ha indotto Commisso a confermarlo come tecnico della Fiorentina 2020-21. Che questa conferma possa avvicinare la permanenza di Chiesa? Possibile. Ma tutto da valutare. La partita è aperta.

Di
Gianluca Bigiotti