Si è chiusa l’annata lontano da Firenze dei tanti ragazzi mandati a farsi le ossa in prestito: tra chi ha sfruttato la chance e chi ha avuto poco spazio
Si è conclusa la lunga stagione dei viola in prestito, tra Italia ed Europa. Tanti i ragazzi mandati dalla Fiorentina a farsi le ossa, con la speranza di poterli riavere più pronti nella prossima stagione. Come accaduto con Castrovilli e non solo quest’anno. L’impressione, però, è che molti di loro siano destinati a vivere un’altra stagione in prestito lontano da Firenze. Pochi, infatti, i promossi a pieni voti. Diversi i rimandati che hanno bisogno ancora di fare esperienza.
PROMOSSI. Oltre ad Amrabat, classe ’96 preso a gennaio e lasciato in prestito al Verona, giocatore che sarà già importante per la prossima Fiorentina, chi si è messo in evidenza è stato Luca Ranieri. Il difensore classe ’99 aveva raccolto 5 presenze in prima squadra fino a gennaio, poi è passato in prestito all’Ascoli in Serie B: subito un buon esordio e poi un infortunio, con il rientro post lockdown che gli ha garantito altre 9 presenze di qualità in cadetteria. Spesso tra i migliori dei suoi. Bene, ma in Serie C, anche Gabriele Gori: il centravanti classe ’99 ha messo a segno 9 gol e 2 assist in 21 partite, poi il Covid ha interrotto la sua corsa nel momento migliore, a marzo (la C non è più ripresa, tranne che per playoff e playout).
ALL’ESTERO. Bene all’estero anche Rasmussen e Hancko, entrambi classe ’97: il primo era passato a gennaio all’AUE, in Serie B tedesca, dove ha messo insieme 14 presenze e alcune buone prove; il secondo ha giocato tutta la stagione allo Sparta Praga, risultando spesso tra i migliori dei suoi con 25 presenze, 3 gol e 2 assist all’attivo (e una coppa nazionale vinta). Tanto che lo Sparta ha già rinnovato il prestito per la prossima stagione (mentre Rasmussen è già passato in prestito al Vitesse). Discorso diverso per Graiciar, punta classe ’99, sempre in forza al club ceco: appena 10 presenze stagionali, condizionato anche da due lunghi infortuni. Andato bene fuori dall’Italia anche Alban Lafont, che in Ligue 1 con il Nantes ha subito 29 gol in 27 presenze mantenendo 10 volte inviolata la propria porta. Il classe 2000 rimarrà in prestito un’altra stagione in Francia.
IN CRESCITA. Discorso simile anche per Pedro, tornato in Brasile a gennaio in prestito al Flamengo: definito uno degli errori stagionali da Commisso, in patria ha messo a segno 6 gol in 14 partite, alzando tre trofei. Il classe ’97 resterà al Flamengo in prestito per un altro anno, ma su di lui pendono riscatto e controriscatto. Tra gli italiani, da citare tra le note positive anche Ferrarini, classe 2000 autore di un bel campionato alla Pistoiese in Serie C (24 presenze, 1 gol e 3 assist). Anche se di strada ce n’è ancora da fare per poter tornare da protagonista in prima squadra.
SERIE C. Stagione sopra la sufficienza per il difensore classe ’98 Baroni, in prestito al Siena: 20 presenze e 1 gol per lui, spesso autore di buone prestazioni. Frenato nel finale da un infortunio. Sempre in Serie C discreta la prima esperienza tra i professionisti di Ghidotti: il portiere classe 2000 si è messo in mostra con la Pergolettese, con 24 presenze e 32 gol subiti (6 clean sheet). E una salvezza raggiunta ai playout. Si è qualificato ai playoff, pur uscendo subito, Illanes con l’Avellino: il difensore classe ’97 ha giocato 28 partite (con 1 gol) nella squadra di Eziolino Capuano, risultando spesso positivo. Potrebbe fare il salto in Serie B. Così come Lakti, centrocampista classe 2000 ex capitano della Primavera viola che nel Gubbio ha giocato 25 partite con 3 assist. Nella stessa squadra, hanno faticato un po’ di più Meli, altro classe 2000 (per lui solo 15 presenze totali, solo 4 da titolare – più un gol), e Bangu, classe ’97 sul quale la Fiorentina ha ancora un diritto di recompra (12 presenze, 3 dall’inizio). Seconda parte di stagione dai due volti invece per Cerofolini: il portiere classe ’99 dopo un lungo infortunio era passato a gennaio alla Casertana, dove si era messo in mostra nelle prime 8 partite con 8 gol subiti e 2 clean sheet (con buone prestazioni). Poi però era finito in panchina, prima dello stop per il Covid.
MENO DEL PREVISTO. Hanno trovato poco spazio invece due ragazzi promettenti: il classe ’97 Zurkowski, dopo i due spiccioli in Serie A con i viola, ha faticato inizialmente ad Empoli, poi ha giocato 7 delle 11 partite post-Covid (con 1 gol e 1 assist); il classe 2000 Montiel, dopo la doppietta in Coppa Italia con la Fiorentina ad agosto scorso, in Portogallo al Vitoria Setubal ha giocato da gennaio appena 6 partite, di cui appena 2 da titolare (entrambe a febbraio). Da entrambi, insomma, ci si aspettava di più.
DA RIVEDERE. Così e così anche altri due giovani all’estero: l’esterno classe ’98 Zekhnini ha giocato solo 8 partite da titolare (su 24 presenze totali) con 2 gol e 1 assist nel Twente, club che aveva riportato in Eredivisie la scorsa stagione; Diks, terzino classe ’96, ha avuto a che fare inizialmente con un lungo infortunio, poi all’Aarhus ha messo insieme 24 presenze (13 da titolare) con 1 gol e 1 assist, con la qualificazione in Europa League.
RIMANDATI. In Croazia, poi, poco spazio per Maganjic all’Istra: solo 10 presenze (2 da titolare) e un gol per l’attaccante classe ’99. Tornando in Italia, retrocessione dalla Serie C con il Bisceglie invece per il difensore classe ’98 Hristov (26 presenze) e per l’attaccante classe ’99 Longo (26 presenze, 1 gol e 1 assist). Pochissime chance ha avuto invece Pinto, difensore classe ’98 l’anno scorso in evidenza all’Arezzo, in questa stagione tra Salernitana (in B, 4 presenze) e Bari (in C, mai in campo), così come Marozzi, esterno classe ’99 che nelle 18 presenze (ma solo 3 da titolare) con la Virtus Francavilla in C ha messo insieme 1 gol e 2 assist. Infine l’esterno classe ’98 Trovato, che dopo le due sole presenze in B con il Cosenza era passato al Livorno a gennaio: in amaranto spazio soprattutto post lockdown, con 8 presenze totali e un gol.
Di
Marco Pecorini