I tre viola hanno trovato una nuova veste tattica in questa stagione che ha dato discreti frutti soprattutto in fase realizzativa
Plasmati, ricollocati, tatticamente trasformati. Sono quattro i viola che sotto la gestione di Vincenzo Italiano hanno dovuto compiere una sorta di ’mutazione genetica’ a livello di ruolo per andare incontro alle esigenze dell’allenatore e anche (o forse soprattutto) per puntare a tenersi stretto un posto nel pacchetto dei titolari. Scrive La Nazione.
Da Quarta a Beltran, passando per Bonaventura e per arrivare a Castrovilli, tutti, in un modo o nell’altro, hanno dovuto far loro l’Italiano-pensiero, guadagnandoci qualcosa (come nel caso del difensore argentino) o forse ingarbugliando un po’ le certezze di un tempo (com’è quando si parla di Beltran). Così se si esclude per ovvie ragioni la posizione di Castrovilli – con Italiano che nelle ultime sfide della stagione ha voluto il numero 10 nella posizione di esterno offensivo, anziché sulla mediana o in regia – gli altri tre sono fra i candidati forti (se non intoccabili) a giocarsi e magari essere protagonisti nella finale di Atene.
Questo sfruttando e mettendo sul campo gli incarichi inventati per loro e quindi rilanciati e voluti da Italiano, impeniati su quei trasformismi tattici portati avanti nel corso della stagione. Si comincia da Quarta. Nelle note sarà indicato nella posizione di difensore, ma ormai il suo ruolo non è più quello del centrale che deve rubare spazi e movimenti agli attaccanti avversari. Quarta si sgancia, porta palla, fa salire la squadra, partecipa alla costruzione del gioco (offensivo) fino a trasformarsi in una sorta di bomber aggiunto.
La fase difensiva? Dovrà continuare a farla, ovvio e in qualche modo, ma lontano dal credo tattico che hanno Milenkovic e Ranieri. Quarta giocherà ad Atene? Se Italiano vorrà più attaccare che difendersi la risposta è sì. Si va a Beltran. Era arrivato come centravanti ma la punta centrale l’ha fatta solo (e non esattamente bene) per una manciata di partite. Ed ecco la collocazione decisa da Italiano: al centro della linea a tre alle spalle del numero nove, in quel ruolo che si fa chiamare ’sottopunta’. Le cose gli sono andate decisamente meglio, ma potrebbe (e potrà) fare molto ma molto di più. In campo contro l’Olympiakos? Diciamo che ha il 50 per cento di possibilità di partire titolare, magari qualcuna in più in attesa delle condizioni di Bonaventura.
E proprio Jack è stato l’altro viola che Italiano ha sfruttato come un jolly dinamico e trasformista. Ha fatto (poco) addirittura l’esterno d’attacco, poi ha lavorato sulla mediana (in coppia con Arthur) e soprattutto nella posizione che anche ad Atene dovrebbe contendersi con Beltran, in mezzo alla linea d’attacco pre-punta. Bonaventura è uno dei giocatori che Italiano farà di tutto per schierare nella finale di Conference e si terrà la decisione finale allo sprint sulla collocazione tattica.
Jack in mediana o Jack ’sottopunta’? Interrogativo complicato ma che nella realtà potrebbe far pendere la lancetta delle preferenze più sulla prima opportunità che sulla seconda.
Di
Redazione LaViola.it