Una partita che se dovesse andar male non cancellerà il percorso fatto finora. Ma la Fiorentina se la può giocare
Mettiamo che vinca l’Inter? Embè? Che ci sarebbe di strano? La notizia è se l’uomo morde il cane, mica il contrario. Ci mancherebbe pure che non fosse favorita una squadra costruita per vincere campionato e Champions. Ma non partiamo battuti, perché le sorprese esistono e talvolta arrivano nei momenti più imprevisti, scrive Stefano Cappellini su La Repubblica.
NON PER CASO. Conta giocarsela. Dimostrare che la Fiorentina non è capitata per caso in vetta alla classifica e può stare da pari a pari in campo con una formazione ben più titolata. Se poi dovesse andar male, pazienza. Non sarà una sconfitta in casa contro l’Inter a cancellare quando di buono fatto finora. Da quanto manca un match del genere? Ci sono ragazze e ragazzi che non l’hanno mai potuta vedere una partita così, basti dire questo.
Ad altri verrà in mente Bati che castiga la Juve di testa sotto la Fiesole e spinge la Fiorentina verso il titolo di campione d’inverno o la Viola di Antognoni e De Sisti che si ferma sullo 0- 0 con la Juve nell’anno in cui finì come finì, meglio non ricordare troppo, parliamo ormai di quarantadue anni fa. Ne sono passati invece sei di meno da quando la Viola di Eriksson castigò l’Inter dei record di Trapattoni, un 4- 3 memorabile rimasto nella storia. Non esistono armate invincibili.
Di
Redazione LaViola.it