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Da punto di forza a campanello d’allarme: troppi gol subiti

Cali di tensione e disattenzioni, la Fiorentina ha subito 9 gol nelle ultime 4 partite. C’è da riaccendere la testa per un finale in cui sognare un trofeo

Da punto di forza a spia rossa che si accende. La difesa viola, intesa come linea ma anche e soprattutto come fase difensiva, ha contribuito in maniera fondamentale alla striscia di risultati utili consecutivi tra campionato e Coppe. Questione di solidità, di attenzioni, di piccoli aggiustamenti. E di mentalità. Con i centrali che si staccano per impostare. Nelle ultime due gare, però, qualcosa non ha girato come sperato. Contro il Lech Poznan la Fiorentina ha concesso agli avversari troppi spazi e ha rischiato seriamente di vanificare tutti gli sforzi della gara d’andata. Quella in Polonia, a livello di mentalità e di solidità difensiva, rappresentava l’esempio perfetto. In uno stadio caldissimo, in trasferta, contro un’avversaria che doveva spingere per tenere in vita l’incontro: la Fiorentina è stata attenta, sempre concentrata, poco avvezza alle finezze a vantaggio della concretezza. Così come richiesto da Italiano, nel suo ideale di gioco, scrive La Repubblica.

I PRECEDENTI. Perché è la testa che condiziona tutto. A Monza la luce si è spenta nel giro di pochi minuti. La rimonta degli avversari, un calcio di rigore più che evitabile, un «difetto di comunicazione» tra Quarta e Terracciano che ha macchiato quella che pareva essere una vittoria in scioltezza. Non è la prima volta: contro lo Spezia, su rinvio di Dragowski, fu Nzola a infilarsi tra Igor e Terracciano. A Istanbul, contro Basaksehir, la complicità invece fu sia di Venuti che di Gollini con una dinamica differente che però non cambia l’esito.

RICONNETTERSI SUBITO. Nove gol incassati nelle ultime cinque partite sono un campanello d’allarme, perché se molto deriva dalla testa allora ecco che la squadra di Italiano dovrà riconnettersi subito. Perché giovedì a Firenze arriva la Cremonese: i viola ripartono dal 2-0 a loro vantaggio ma non dovranno commettere l’errore di pensare che la qualificazione alla finale non sia in discussione. Italiano spera che i cali di tensione siano soltanto passeggeri. D’altronde ci sono ancora le semifinali di Conference League da giocare e, insieme a loro, il sogno di poter alzare un trofeo ventidue anni dopo l’ultima volta.

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