
SE pensavate che Sousa fosse un un ottimo demotivatore, possiamo serenamente affermare che, nonostante il suo addio, poco è cambiato, in quanto a scarso entusiasmo e a zero fibrillazione. Il comunicato dei dv bros. è rimasto lì, appeso al nulla e al rumoroso silenzio che avvolge mille domande senza risposta. Se l’intenzione era quella di far capire che di imprenditori fiorentini generosi e innamorati della loro squadra continua a non esserci l’ombra neanche a frugare chissà dove, il target è stato raggiunto. Così scrive La Repubblica.
Fa sorridere l’idea che si parli davvero di prossima cessione. Sui mercati globali la Fiorentina è in vendita da un pezzo, e con questo si intende che se ci fosse qualcuno disposto a tirare fuori una cifra decisamente elevata e fuori mercato (250 milioni?) l’attuale proprietà sarebbe disposta a discuterne. Chi sognava una ripartenza intelligente dopo mesi e mesi di fuffa si è preso una bella secchiata di acqua gelida sul cuore. Prima Diego che fa tre passi indietro, poi Andrea che ne fa uno. Poi restano solo “i manager attenti e competenti”, come li definisce il comunicatino, cioè Cognigni e Corvino, ovvero la C2.
Poi c’è Pioli, che quando arrivò a Firenze da giocatore si trovò a fare i conti con la cessione di Baggio e la guerriglia urbana che ne seguì, e oggi, tornato da allenatore, guarda il presente con occhio preoccupato, anche se la C2 lo ha tranquillizzato. Pioli era stato informato delle cessioni di Kalinic, di Bernardeschi e di Borja Valero. Quindi il tecnico si farà una ragione dei passi indietro, ma dovrà fare parecchio training autogeno per motivarsi alla vigilia della partenza per l’allegra Moena. Semmai ci sarebbe da chiedersi quanto questa uscita della proprietà favorisca l’entusiasmo dei calciatori che la Fiorentina sta seguendo sul mercato per provare a ricostruire la squadra. Quale modello motivante proporranno Corvino, Cognigni e Ramadani ai calciatori invitati a firmare un contratto?

Di
Redazione LaViola.it