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Da Pioli a Bonaventura e Saponara: quanti ex in campo in Fiorentina-Milan

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L’affetto di Pioli per Firenze, il tifo di Saponara per il Milan, ma anche le rivincite di Rebic, Tatarusanu e Bonaventura. Quanti ex in campo al Franchi

Non sarà una rimpatriata tra vecchi amici perché sabato sera, al Franchi, in palio ci saranno punti pesanti. Lo Scudetto da una parte, l’Europa dall’altra. Per questo, tra Fiorentina e Milan non ci sarà troppo spazio per i sentimentalismi. Eppure, questa è una sfida che per diversi protagonisti porta con sé valanghe di emozioni. Avversari, per una notte, ma mai nemici. Scrive il Corriere Fiorentino.

Basta pensare a Stefano Pioli. Uno che a Firenze ha lasciato un pezzo (enorme) di cuore e che mai e poi mai se ne sarebbe andato. Del resto il suo legame con la città si era fatto fortissimo già da calciatore quando, tra l’89 e il ‘95, vestì la maglia viola in ben 154 occasioni. È stata l’esperienza da allenatore però a rendere davvero speciale il suo rapporto con i fiorentini. Davanti al centro sportivo, al bar alle porte di Coverciano dove amava fermarsi per un caffè, o per i sentieri in collina dove (con la Mountain Bike) cercava un po’ di pace. Mai una parola negata, o un cenno di fastidio. Fino alla scomparsa di Astori. È stato lì che Stefano si è fatto gigante. Caricandosi la squadra sulle spalle fin quasi a portarla in Europa. Ora il ricordo di Davide lo porta tatuato sul braccio. Ed ogni volta che ne parla una luce gli illumina il visto.

A lui, come a Riccardo Saponara. «Quella contro il Milan per me sarà sempre una partita speciale — ha ammesso lui stesso — perché ho vestito quei colori e perché era la squadra che tifavo da bambino». Quando, col babbo, saliva sul pullmann e da Forlì raggiungeva San Siro. In rossonero, Ricky, ci sarebbe poi arrivato da giovane astro nascente del calcio italiano. Lasciandosi però travolgere dal peso di pressioni e aspettative. Ora, finalmente, sta riuscendo ad imporsi anche in un club importante come la Fiorentina e sabato, salvo sorprese, sarà ancora una volta titolare.

Di sicuro, lo sarà Bonaventura. L’altro ex di casa viola. Lui, con Pioli, non si è lasciato benissimo. Fu il mister infatti, con le sue scelte, ad indurre il club a non rinnovargli il contratto. E così, dopo 155 partite e 30 gol in rossonero, eccolo a Firenze. Punto di riferimento di una squadra che, dopo tante difficoltà, è tornata a divertire.

Nel Milan invece, partiranno dal primo minuto sia Rebic che Tatarusanu. Il portiere rumeno giocherà per la prima volta da avversario al Franchi e lo farà proprio nel suo momento migliore. Dopo tanta panchina infatti, e qualche errore di troppo, è diventato il nuovo eroe della San Siro rossonera grazie al rigore parato a Lautaro Martinez nel derby. «Ho trascorso tre anni bellissimi a Firenze e conservo un bel ricordo ma sabato voglio vincere», ha detto al Corriere dello Sport.

Di certo, non può dire lo stesso Rebic. Per lui la Fiorentina è stata una specie di incubo. Arrivato ventenne con un enorme carico di aspettative, in viola è stato bocciato da Montella prima, Paulo Sousa poi e infine proprio da quello Stefano Pioli che al Milan, al contrario, è stato capace di trasformarlo in uno dei giocatori più pericolosi del campionato. Rivincite, ricordi, amicizie e rimpianti. Per questi «vecchi amici», sabato sera, conterà un po’ di più.

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