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Da Parma a Genova: la missione salvezza di Iachini riprende lontano da casa. Beppe e i Nazionali: tra mezzi sorrisi e ripartenza in salita

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A Marassi ricomincia il percorso in viola di Beppe: buon trend in trasferta per il tecnico chiamato (di nuovo) a salvare la Fiorentina

Da Parma a Genova. Riparte in trasferta la missione salvezza di Beppe Iachini. Il tecnico ascolano lasciò la Fiorentina dopo 7 giornate e 8 punti conquistati, con +3 sul Genoa terz’ultimo. Adesso riparte con i viola al 14° posto a +7 sul Cagliari terz’ultimo, mentre proprio il Grifone con la ‘cura Ballardini‘ è riuscito a superare Pezzella e compagni di 2 punti. “La squadra ha fatto la partita che doveva fare, non posso dire nulla ai ragazzi. Abbiamo preso in mano la partita, anche con qualità, ma abbiamo trovato una squadra molto chiusa”, disse Iachini dopo quello scialbo 0-0 al Tardini. Una buona solidità difensiva ritrovata dopo un avvio molto complicato nel reparto arretrato, ma anche una consolidata fatica nel cercare la rete. Due costanti che poi sono andate avanti anche con il ciclo Prandelli.

5 MESI DOPO. Quasi 5 mesi dopo quell’11 novembre 2020, Iachini riprende una Fiorentina frastornata per l’addio improvviso di Cesare, con una squadra che ha affrontato dal suo esonero parecchie turbolenze, dalla cessione dei cosiddetti ‘scontenti’ ad un gruppo che non sempre ha messo sul campo valori richiesti da tecnico, società e tifosi. Una Fiorentina che, di fatto, non è riuscita a togliersi in questi mesi dalle sabbie mobili. La strada salvezza è ancora piuttosto lunga e in salita, con le tappe chiave soprattutto in trasferta. Ci sono 7 punti di vantaggio sulla zona retrocessione, è vero, ma con 29 punti in cascina c’è da fare almeno un’altra decina di punti per sentirsi più o meno al sicuro. E con il Cagliari da affrontare alla terz’ultima di campionato in Sardegna e il Crotone da sfidare in Calabria all’ultima giornata, è chiaro che non sarà per niente semplice togliersi dai guai prima del bollente rush finale di campionato.

SALVEZZA IN TRASFERTA. Perché nel mezzo, calendario alla mano, ci saranno diverse sfide alle big in casa (Atalanta, Juve, Lazio e Napoli) e, oltre a Sassuolo e Verona, delicatissimi scontri diretti fuori. A partire da sabato a Marassi. Uno stadio dove Iachini è chiamato ad infrangere un doppio tabù: battere per la prima volta il Grifone a domicilio, e sconfiggere Ballardini, tecnico contro cui non ha mai vinto in carriera. Lo farà però forte di un buon trend in trasferta con la Fiorentina: lo scorso anno, del resto, ottenne ben 18 punti in 11 partite lontano dal Franchi in campionato, per un’ottima media di 1,64 punti a gara. Un ritmo in trasferta più alto di quello che ha quest’anno la Roma, per farsi un’idea. Mentre in generale, considerando anche le prime gare di questa stagione, per Iachini sono 20 i punti fatti in 15 partite fuori casa in campionato con i viola. Rispetto ai soli 9 punti in 13 partite totali in trasferta per la Fiorentina in questa Serie A (peggio hanno fatto solo Parma e Crotone), senz’altro qualcosa di positivo da cui poter ripartire.

‘GRANA’ NAZIONALI. Anche se, rispetto a quel Parma-Fiorentina, un po’ di cose sono cambiate per Iachini. Ad esempio al Tardini partì titolare Kouame con Ribery davanti, mentre nel frattempo – grazie anche alla fiducia incondizionata di Prandelli – è esploso Vlahovic, candidato numero uno per una maglia accanto a Franck. Anche se qui si apre un capitolo a parte, ovvero quello dei Nazionali. La prima ‘bega’ per Beppe al ritorno in viola. Del resto, quello dei tanti impegni dei viola in Nazionale, era stato un tasto parecchio dolente per Iachini, che lo aveva più volte tirato in ballo come problematica per un inizio di stagione non poco complicato. Non solo per le convocazioni di settembre che ‘troncarono’ a metà una preparazione già molto anomala per via del Covid, ma anche per quelle di ottobre che consegnarono al tecnico viola diversi giocatori con una condizione fisica da recuperare.

VLAHOVIC E AMRABAT. Stavolta, per sua fortuna, tutti i sudamericani sono rimasti a Firenze a lavorare. Da un Pezzella che aveva lasciato a novembre con diversi problemi fisici (saltò 5 delle prime 7 partite) a un Martinez Quarta che ora ritrova come protagonista, fino a Caceres e Pulgar (altro giocatore ritrovato). Ma le ‘grane’, per Iachini, a fronte di un Milenkovic che rientra in anticipo per il rosso rimediato con la Serbia, arrivano in altri reparti. Partendo proprio dall’altro serbo, Vlahovic, che giocherà stasera (martedì) con l’Azerbaijan e, dopo un atteso ampio minutaggio, tornerà a tutti gli effetti a disposizione solo giovedì. Un po’ come Amrabat, impegnato nelle stesse ore con il suo Marocco contro il Burundi (tra l’altro dopo aver saltato le ultime due partite in viola per problemi alla schiena).

CASTRO E BIRAGHI. Mentre ancora punti interrogativi sui due violazzurri, Castrovilli e Biraghi: entrambi non al meglio fisicamente (il terzino out nelle ultime due gare, il centrocampista era rientrato con il Milan ma non al top), dopo aver saltato le prime due gare dell’Italia potrebbero aver minutaggio domani (mercoledì) in Lituania. Per poi allenarsi a tutti gli effetti in gruppo probabilmente solo da venerdì, in caso di impiego da parte di Mancini. Molto a ridosso, insomma, della sfida di sabato a Marassi. Difficoltà non da poco nella preparazione di una sfida parecchio delicata.

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