Commissioni, procuratori e non solo. Le battaglie del presidente viola arrivano ai vertici del calcio italiano ed europeo
Quella di Rocco Commisso contro i procuratori è una «battaglia» che parte da lontano. Da Jorge Mendes e lo scontro che portò alla separazione da Gattuso al caso Vlahovic il passo è stato breve e, per il presidente della Fiorentina, tutto fuorché indolore. E così, dopo aver lanciato nei mesi scorsi la proposta per un tetto alle commissioni, il numero uno del club viola ha deciso di insistere all’evento organizzato dal Financial Times, scrive il Corriere Fiorentino.
ISTITUZIONI. Commisso, dopo averne parlato anche col presidente del Coni Giovanni Malagò, ha deciso di coinvolgere anche le altre istituzioni. Nazionali, e internazionali. «Abbiamo parlato con Ceferin (presidente Uefa) e mi ha promesso che la questione sarà trattata il prima possibile e lo stesso mi ha garantito Gravina. Non si può investire su un giocatore se i nostri interessi non convergono».
STADIO. Procuratori, società indebitate, ma non solo. Un altro nervo scoperto, per Commisso, è quello legato alle infrastrutture. «La città sta cercando i soldi per ristrutturare lo stadio esistente ma io non ci metterò un euro e quindi sarà di proprietà del Comune che, almeno per il momento, lo affitterà». Parole che sembrano escludere una volta per tutte la possibilità che la Fiorentina partecipi, almeno in parte, all’investimento per la ristrutturazione del Franchi.
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Redazione LaViola.it