Su La Nazione l’analisi delle tante operazioni fatte dalla Fiorentina con il potente procuratore. Talenti, giovani mai esplosi e intermediazioni
Tutto iniziò nel gennaio 2007, con lo sbarco alla corte di Prandelli di uno sconosciuto Zdravko Kuzmanovic dal Basilea per una cifra vicina ai 3 milioni di euro. Così scrive La Nazione sul rapporto tra la Fiorentina e il potente manager Fali Ramadani, finito in questi giorni al centro di un’indagine della Finanza.
DA JOVETIC A SEFEROVIC. Un rapporto d’amicizia nato e cresciuto durante la gestione dei Della Valle, passato tra due direttori sportivi (Corvino e Pradè) ed arrivato fino all’era di Rocco Commisso. Tanti giocatori della Lian Sports sono passati da Firenze, parecchi si sono rivelati degli affari. Qualche talento vero e alcune meteore. Jovetic arrivò nel 2008 per 8 milioni e fu rivenduto a 26, Ljajic fu acquistato dal Partizan per 6,8 milioni e ceduto a 12. Destino diverso hanno avuto altri innesti durante la prima era Corvino, come Gulan o Seferovic.
DA NASTASIC A FRUK. Meglio è andata invece ad altri giocatori: Nastasic (acquistato per 2,5 milioni e rivenduto un anno dopo per 15 più il cartellino di Savic, un altro protetto di Ramadani) e – dopo l’arrivo di Pradè – Nikola Kalinic, pagato 5,5 milioni e rivenduto a 28. Nel mezzo tante altre operazioni: l’arrivo a 0 dalla Steaua di Ciprian Tatarusanu, il blitz di Marko Marin più l’innesto di Bakic. Poi con il ritorno di Corvino ecco Milic, Hagi, Maganjic, Montiel, Antzoulas, Fruk e Hanuljak, più un colpo di grande prospettiva come Milenkovic (pagato 4 milioni).
ALONSO E CHIESA. C’è poi tutto il filone legato alle intermediazioni: nel 2016 Ramadani ha contribuito al passaggio dello spagnolo Marcos Alonso al Chelsea mentre in tempi più recenti è stato basilare nella cessione di Enrico Chiesa alla Juventus, la prima operazione condotta assieme alla Fiorentina targata Rocco Commisso (con la quale è stato anche siglato il rinnovo di Milenkovic e il ritorno in viola di Nastasic).
Di
Redazione LaViola.it