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Da Kokorin a Piatek, un anno dopo. E ora per Vlahovic torna la concorrenza davanti

Krzysztof Piatek

Il polacco e la voglia matta di tornare il vero ‘Pistolero’. Con o senza Dusan: ma ora per il serbo c’è una ‘spalla’ importante

Un anno fa, di questi tempi, si parlava di Krzysztof Piatek per l’attacco della Fiorentina. C’era un Vlahovic che aveva iniziato a segnare ma non convinceva in tutto e per tutto, c’era un Cutrone che si apprestava a tornare al Wolverhampton, c’era un Kouame che faticava a ingranare. E a fine gennaio sbarcava a Firenze Aleksandr Kokorin, la punta che secondo i piani doveva servire a contribuire a rialzare la Fiorentina. Un anno dopo, il mondo viola è totalmente ribaltato. C’è un Vlahovic che è diventato tra i migliori attaccanti d’Europa, Cutrone e Kouame sono andati altrove (l’ivoriano in prestito) e un Kokorin che in 12 mesi ha giocato 9 partite totali, con appena 195′. Nel frattempo, proprio Piatek è finalmente arrivato a Firenze. A lungo inseguito per il ruolo di centravanti titolare, ora arriva sulla carta a cercare di ‘strappare minutaggio’ al capocannoniere del campionato.

TORNA LA CONCORRENZA. Segno anche di un deciso salto di qualità della stessa Fiorentina, che ora può vantare due attaccanti centrali di primo livello. La concorrenza per Vlahovic, insomma, sarà adesso ‘vera’. Lo scorso anno ad inizio stagione Dusan soffrì il continuo ballottaggio con le altre punte viola, così come l’anno prima (da giovanissimo) tra Montella e Iachini. Ci volle Prandelli per dargli fiducia incondizionata per alcune partite per farlo esplodere. Anche se è chiaro che, continuando con l’atteggiamento e la media realizzativa avuti finora, la maglia da titolare sarà ancora del serbo. Ma quanto meno alle spalle avrà un altro attaccante che metterà pressione (positiva), cercando di ritagliarsi il suo spazio per meritarsi la conferma a fine stagione, quando Vlahovic potrebbe lasciare Firenze. “Per me sarà molto importante dimostrare il mio valore in allenamento anche per far cambiare idea a Italiano”, ha detto oggi il polacco. “Dusan è un grande attaccante, ha fatto tanti gol. Ma anche io ho dimostrato questo in Italia con Genoa e Milan, feci 30 gol in una stagione. Sono un giocatore che sa fare gol e anche lui è un grande talento con un grande potenziale. Penso che potremmo anche giocare insieme. Giochiamo con il 4-3-3 ma ho visto tante partite e a volte Italiano ha anche cambiato modulo. Io sono pronto sia per giocare dall’inizio sia per entrare dalla panchina e dare una mano alla squadra“.

IMPATTI STREPITOSI. Una convivenza insomma per sei mesi, con il destino in sospeso per entrambi. Piatek è parso subito fortemente motivato. Una spinta in più per tutto il gruppo: quando entrano giocatori così, che hanno grande ‘fame’ e voglia di rivincita, tutta la squadra può beneficiarne. Tra l’altro, in Italia, il polacco ha avuto due impatti devastanti con Genoa e Milan: 19 gol in 21 partite con il Grifone, 11 gol in 21 partite con i rossoneri nel primo anno. La speranza è che riparta così anche a Firenze. Le difficoltà semmai sono arrivate dopo, con il 2019/2020 diviso tra i 5 gol in 20 gare con il Milan e i 5 gol in 17 partite con l’Hertha Berlino. Lo scorso anno, in Germania, 7 gol e 2 assist in 33 partite, mentre in questa prima parte di stagione 1 solo gol e 1 assist in 9 presenze. Polveri un po’ bagnate per il ‘Pistolero’, insomma, determinato però più che mai a tornare quel centravanti apprezzato tre anni fa in Italia.

KOKORIN-PIATEK, UN ANNO DOPO. Mentre il percorso inverso (ovvero lasciare Firenze) è destinato a farlo Kokorin. Arrivato un anno fa proprio quando si parlava di Piatek, ora la ‘staffetta’ al contrario è pronta ad essere servita. Il russo arrivò per circa 4,5 milioni a titolo definitivo, il polacco invece lo fa in prestito con diritto di riscatto. Difficile trovare squadra a Sasha, per lo stipendio elevato (circa 1,8 milioni) e anche in considerazione del Decreto Crescita e dell’agevolazione sulla tassazione dell’ingaggio (dovrebbe restare in Italia per due anni per farlo valere). Questa la missione principale, ora, per Pradè e Barone. Mentre Italiano si gode un attacco rinnovato e potenziato in pochi giorni. “Piatek sarà prezioso quando giocheremo con due attaccanti e servirà più forza fisica”. Una risorsa mancata per la Fiorentina nella prima parte di stagione, quando c’erano da recuperare partite in salita. Starà anche al tecnico gestire al meglio un parco attaccanti di primo livello.

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