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Editoriali

Da Infantino a Beltran e Murillo: si torna a puntare sullo scouting. Italiano aspetta ‘anche’ certezze per una stagione intensa

Burdisso Barone Pradè

Meno di 20 giorni all’esordio stagionale, Fiorentina ancora incompleta. Il peso di Burdisso e gli obiettivi in Sudamerica, ma Italiano aspetta anche certezze

Ora è ufficiale: la Fiorentina parteciperà alla Conference League 2023/2024. A fine luglio e con la competizione già iniziata, il club viola ha avuto la certezza di far parte della terza coppa europea. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, per una decisione data per ‘scontata’ da molti ma che la Uefa ha preso in tempi parecchio lunghi. Tant’è, per la squadra di Italiano un nuovo obiettivo-sogno: quello di arrivare ad Atene, sperando stavolta di prendersi un trofeo. Ma anche la consapevolezza che potrà essere un’altra stagione ad alta intensità, con parecchi impegni uno dietro l’altro. Certo, non ci sarà il Mondiale invernale a rendere ancor più compresso il calendario: ad esempio in Serie A ci sarà un solo turno infrasettimanale invece che quattro, mentre il girone di Conference sarà dal 21 settembre al 14 dicembre, quindi spalmato su quasi tre mesi, mentre l’anno scorso le gare si erano disputate nel giro di meno due mesi.

CONFERENCE. Prima ci sarà però, ovviamente, il turno di Spareggi. Lo scorso anno la Fiorentina ebbe la meglio, dopo una battaglia sportiva ad Enschede, del Twente. Quest’anno ci sarà da aspettare giovedì 3 agosto per capire se i viola saranno tra le teste di serie (si deve sperare che una tra Club Brugge, Gent, Basilea, PAOK, Midtjylland, Fenerbahce, Maccabi Tel Aviv, CFR Cluj e Viktoria Plzn non passi il 2° turno preliminare), mentre il 7 agosto ci sarà il sorteggio degli accoppiamenti per gli Spareggi: solo il 17 agosto (dopo le gare di ritorno dei 3° turno di Conference ed Europa League) la Fiorentina saprà effettivamente il nome dell’avversaria che sfiderà nelle gare del 24 e del 31 agosto. E potrebbe essere anche una squadra non banale, come furono l’anno scorso gli olandesi. O ancora una formazione magari più avanti nella condizione fisica. Ecco perché bisognerà arrivare pronti ad un doppio appuntamento cruciale per la stagione.

LAVORI IN CORSO. Normale che la Fiorentina avesse il sentore di poter essere ‘ripescata’ in Conference. Tanto che l’acquisto di Parisi andava in questa direzione: avere due alternative di qualità per ruolo per le tante partite da affrontare. La linea sarà questa anche per il resto del mercato. Italiano è ripartito dal 4-2-3-1, ma in certi spezzoni delle prime amichevoli ha dimostrato di poter facilmente variare al ‘vecchio’ 4-3-3, anche per sfruttare la regia di Arthur. Il tecnico aspetta ancora altri colpi pesanti. La Fiorentina ha incassato già quasi 40 milioni per le prime partenze (Igor, Terzic, Rasmussen, Maleh, Zurkowski), altri soldi arriveranno dalla cessione di Amrabat (anche se i tempi stanno andando per le lunghe). Arthur è una bella scommessa, Parisi un colpo per presente e futuro, Sabiri un giocatore che può dare qualità e duttilità tra centrocampo e trequarti. Ma ovviamente non basta se si vuole alzare l’asticella. Si aspetta un portiere (Grabara in pole), serve un difensore centrale (il sogno è Sutalo, ma costa oltre 20 milioni e c’è da battere la concorrenza in particolare dell’Ajax), probabilmente un altro centrocampista (da capire come si evolverà il caso Castrovilli e se partirà Duncan), magari un esterno che garantisca gol. E un attaccante. Come si vede, tanti possibili titolari ancora da inserire, a 20 giorni dall’inizio della stagione.

SCOUTING. Italiano aveva ripetuto spesso, nelle ultime sessioni di mercato, di gradire giocatori che conoscano il nostro campionato. Per favorire l’adattamento, a livello tattico ma anche linguistico. Ma ovviamente questo non è sempre possibile. E allora spazio a tante trattative che portano all’estero. Grabara per la porta, ad esempio. Oppure Sutalo per la difesa, difensore dal futuro assicurato ma anche dal solido presente. Ma soprattutto sono i giorni, le settimane, in cui la Fiorentina è tornata a mettere a frutto i contatti e le relazioni del reparto scouting. Un comparto citato, ed anche esaltato, più volte da Barone, Commisso e i dirigenti viola, come una squadra al costante lavoro alla ricerca dei migliori talenti del pianeta. Negli ultimi anni c’erano state però pochissime operazioni in prospettiva su giocatori da costruire. Ora qualcosa è cambiato. Magari anche le situazioni del mercato stesso. Nel frattempo la Fiorentina si è separata dal capo scouting Antonio Tramontano, ha dato più peso probabilmente a Nicolas Burdisso, e il risultato è che Gino Infantino sarà viola per una cifra di 3,5 milioni (bonus compresi) e il 10% sulla futura rivendita. Sul trequartista del Rosario, classe 2003 tutto da definire anche a livello tattico, ma dotato di una gran tecnica, c’erano anche Wolfsburg, Salernitana e Udinese, ma la Fiorentina è stata brava e abile a superare la concorrenza.

IN STILE VECINO. Solo il tempo dirà se Infantino si rivelerà un giocatore in grado di imporsi in Italia e in Europa o solo un talento a metà, ma l’affare è indicativo. Burdisso, come noto, ad esempio, si era portato molto avanti con i discorsi per Julian Alvarez, anche per i rapporti personali con l’agente. A dicembre 2021-gennaio 2022, però, la Fiorentina non affondò il colpo (puntando poi su Piatek e Cabral), e sull’argentino piombò il Manchester City. Quella di Infantino è un altro tipo di operazione, è evidente, ma tutto ciò mancava da tempo. Ricorda i tempi di Vecino, preso nel 2013 dall’allora squadra mercato formata da Pradè e Macia: 2,5 al Nacional Montevideo per un giocatore passato poi all’Inter per i 24 milioni di clausola rescissoria. Mentre diversi sono stati i casi di Martinez Quarta, pagato in totale 12 milioni di euro, e Pedro, per 11 milioni e subito rispedito in Brasile.

DA MURILLO A BELTRAN. Sull’onda di Infantino poi ci sono i contatti a suo tempo per Veliz, sempre del Rosario, oppure per Ignacio Miramon, centrocampista del Gimnasia La Plata, o Prestianni e Valentin Gomez del Velez. O ancora il profilo di Murillo, centrale classe 2002 del Corinthians che si è affacciato da pochi mesi ad alti livelli in Sudamerica. Ma soprattutto grande attenzione ora è su Lucas Beltran, fresco campione d’Argentina, da protagonista, con il River Plate. Un giocatore, classe 2001, che sarebbe da aspettare, ma da cui aspettarsi vivacità, fantasia e anche gol là davanti. Possibile che i Millionarios, che al momento non hanno necessità di vendere, aspettino quantomeno gli Ottavi di Libertadores contro l’Internacional (2 e 9 agosto) per privarsene. Ma questa è un’altra trattativa con il forte zampino di Burdisso. Certo, poi Italiano, come detto, aspetta anche certezze. Giocatori pronti, subito, non solo scommesse. Perché mancano meno di 20 giorni all’inizio del campionato, si farà subito sul serio per la Conference, e tempo non ce ne sarà molto per inserire i nuovi.

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