Cambiare aria a volte fa bene. Anche nel calcio. Cambiare ambiente, gruppo di lavoro, staccare momentaneamente la spina. Soprattutto quando le cose non vanno benissimo. La storia è piena di casi di giocatori che in una squadra, con un tipo di gioco fanno la differenza, mentre in altri contesti vanno al rallentatore. Così come spesso serve unascintilla, anche e soprattutto a livello mentale, per cambiare rotta. E così la pausa per le Nazionali potrebbe essere un’occasione importante. Non soltanto per chi è rimasto a Firenze, e da oggi torna a lavorare con Sousa. Ma anche per coloro che hanno già raggiunto le rispettive rappresentative.
Perché sono tanti i singoli sottotono in questo inizio di stagione viola. Giocatori che possono tornare protagonisti con le proprie Nazionali, magari trovare quella scossa che possa cambiare questo momento particolare. A partire daFederico Bernardeschi: in crescita nelle ultime gare, ma ancora lontano dai livelli dello scorso anno. Confermato nel gruppo di Ventura, potrebbe trovare spazio a gara in corso contro la Spagna (l’avversario contro cui esordì in maglia azzurra, a marzo scorso) ma soprattutto domenica contro la Macedonia. Magari nel ruolo di… mezzala, dove Ventura lo sta provando in questi giorni.
E poi Ilicic. Punto fermo e bandiera della sua Slovenia, contro Slovacchia e Inghilterra il suo Paese si affida a lui nel cammino Mondiale. In viola un inizio stagionale molto complicato, in patria può magari tornare ad esaltarsi. Così come i croati Badelj e Kalinic. Il centrocampista sarà ancora titolare, l’attaccante viola potrebbe trovare buon bottino contro il Kosovo e contro la Finlandia. Più assistito, senz’altro, rispetto alle ultime gare a Firenze, visto che giocherà accanto a Mandzukic e sarà assistito da tanti giocatori offensivi.Vecino può trovare in Uruguay quel minutaggio utile per dare continuità dopo l’infortunio.
Così come i giovani. Hagi, dopo le prodezze in Primavera, avrà continuità con l’Under 19 rumena, Diks ha trovato un minimo minutaggio già ieri con l’Under 20 (e giocherà altre due partite tra domani e lunedì), Dragowski potrebbe avere con l’Under 19 quello spazio che in viola gli manca.
Di
Marco Pecorini