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La fuga di Edmundo, che una domenica di febbraio di 21 anni fa salì su un aereo per il Brasile lasciando di stucco la Fiorentina campione d’inverno, oggi rappresenta l’eccezione: i brasiliani che salutano la Serie A per tornare nel loro Paese non lo fanno per la voglia irresistibile di ballare il samba al Carnevale di Rio. Oggi, piuttosto, il ritorno in patria diventa un’opportunità per rilanciarsi, fare felici se stessi e (in qualche occasione) il club di appartenenza, scrive La Gazzetta dello Sport.
GABIGOL E GERSON. Lo sa bene Gabigol, dall’Inter al Flamengo dopo il flop Benfica. Un successo: 18 gol e trono di capocannoniere del campionato. Poi altri sei mesi vissuti da protagonista assoluto, 43 gol tra cui la doppietta decisiva nella vittoria della Libertadores contro il River Plate e un Pallone d’oro sudamericano in bacheca: abbastanza da convincere il Flamengo a riscattarlo dall’Inter per quasi 17 milioni più una percentuale di incasso sulla futura rivendita. Al Flamengo Gabigol ha giocato insieme al 35enne Diego, storico flop alla Juve che a Rio ha vissuto una seconda giovinezza. Ma il ritorno in Brasile, sempre al Flamengo, ha rigenerato anche Gerson, ex centrocampista della Fiorentina e della Roma, che i giallorossi hanno ceduto a titolo definitivo assicurandosi il 10% di una eventuale cessione.
PEDRO. Poi c’è Pedro, trasformatosi da oggetto misterioso alla Fiorentina a protagonista in rossonero. Il suo cartellino appartiene ai viola, ma il Flamengo vanta un diritto di riscatto: a Firenze lo rimpiangeranno?, si interroga la rosea.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
																							 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
														
Di
Redazione LaViola.it