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Da Firenze a Milano, si decide il futuro della Fiorentina. Tempi stretti e tante incognite
Oggi giornata decisiva a Milano, con Commisso e la possibile presenza dei Della Valle. Che Fiorentina nascerà?
Periodo di cambiamenti. Forse epocali. Da una proprietà ad un’altra, la Fiorentina si prepara ad assumere fisionomia a stelle e strisce. La presenza di Rocco Commisso in Italia ha accelerato la trattativa per la cessione societaria, già comunicata dai Della Valle al Consiglio di Amministrazione di sabato scorso. L’imprenditore italo-americano è stato ‘pizzicato’ a Milano domenica sera, e ieri ha vissuto la prima giornata milanese: quella che doveva essere una visita più o meno segreta, con contatti ed incontri per definire l’acquisizione della Fiorentina, si è invece trasformata in una notizia di dominio pubblico, grazie al contemporaneo arrivo di Antonio Conte e della dirigenza nerazzurra in aeroporto a Linate. Tant’è, segretezza ‘violata’ (quella che aveva fatto innervosire Diego Della Valle, dopo l’uscita del New York Times e la presenza di Joe Barone al Franchi) e trattativa che va avanti.
GIORNATA DECISIVA? Tanto che quella di oggi, martedì 4 giugno 2019, si preannuncia una giornata molto importante. Forse decisiva. Mentre a Firenze i giocatori hanno lasciato da tempo dopo la salvezza (e qualcuno, come Edimilson, ha già cambiato aria) e diversi dirigenti si preparano a lasciare la Fiorentina (ad esempio Corvino), a Milano c’è attesa per il contatto tra Commisso e i Della Valle. Con i manager che lavorano tra carte, burocrazia, garanzie bancarie e milioni di euro in ballo, e con la presenza dell’italo-americano a pochi metri dagli uffici dei Della Valle che di fatto accelera il processo. Il tutto al netto delle voci che si rincorrono, sul possibile interesse sui viola anche di un fondo del Qatar (legato al presidente del Psg, Al Khelaifi). Poche conferme però, il concreto si chiama Commisso e ha i fari puntati su Milano. La città chiave per il futuro viola.
LA REAZIONE DEI TIFOSI. Cosa succederà oggi? Ci sarà un passo netto verso il closing? Sarà una giornata tutta da vivere. Difficile fare previsioni, le parti in gioco tengono il massimo riserbo. Ma il momento è decisivo. E anche i tifosi seguono minuto per minuto l’evolversi della situazione. Tra chi vede questi primi giorni di giugno come una ‘liberazione’ in salsa viola, e chi invece non è troppo fiducioso per la cessione della Fiorentina a proprietà straniere. Con tutti i dubbi (soprattutto a livello di ‘passione’ e ‘lontananza’, aspetti spesso contestati ai Della Valle) che ne derivano. Di certo, è che sarebbe stato difficile andare ancora avanti con i Della Valle, dopo il clima che si era creato tra le parti. Tra contestazioni, cori, lettere e comunicati.
CHIESA. Già, l’ultimo su Federico Chiesa. Abbastanza particolare, specie per il momento in cui è stato emesso. “L’attuale proprietà tiene a precisare che Federico è un giocatore della Fiorentina legato alla Società da un lungo contratto e quindi, per quanto ci riguarda, Chiesa il prossimo anno giocherà a Firenze e dovrà essere il giocatore simbolo per la squadra che si costruirà“. Le specifiche sull'”attuale proprietà“, sul “per quanto ci riguarda“, sul “dovrà essere il giocatore simbolo per la squadra che si costruirà” possono essere lette con diverse interpretazioni. Come una linea guida per il futuro, anche con la nuova proprietà, oppure come un messaggio in stile ‘noi non vogliamo venderlo, se la vedrà la nuova proprietà’. Vedremo, resta l’incognita. Una delle tante, sicuramente la più grande per quanto riguarda le ‘cose di campo’ del prossimo futuro. Con o senza Chiesa, c’è una bella e netta differenza per la Fiorentina che nascerà.
17 ANNI. Chiaro che l’aspettativa ed il sogno di tutti è che dopo i Della Valle possa ripartire una Fiorentina più forte, in pianta stabile in Europa, con la voglia di riportare i tifosi allo stadio, ad appassionarsi. Dopo gli ultimi anni molto complicati nel rapporto tra società e città, in quello che dovrebbe essere un punto di forza a Firenze. Ottimismo ed entusiasmo, sentimenti che del resto, comunque vada, accompagnano sempre un cambio di proprietà. Successe anche in passato, successe anche con i Della Valle, acclamati per anni dopo il loro arrivo. Le cavalcate fino alla Serie A, il ‘tuffo’ in piscina di Diego Della Valle. Poi molto è cambiato con Calciopoli, nonostante una città intera pronta a stare a fianco della proprietà viola. In seguito altre gioie, gli anni di Prandelli, il trionfo di Liverpool, lo scippo con il Bayern, le annate con Montella (la camicia sudata di Andrea Della Valle, l’indimenticabile accoglienza al Franchi per Gomez), il primo posto con Sousa. E un altro bivio, forse quello decisivo, nel gennaio 2016, quello del mercato con Benalouane, Kone e Tino Costa mentre Firenze riassaporava un primato in classifica dopo 17 anni.
INCOGNITE E CAMBIAMENTI TOTALI. Dal 2002 al 2019, diciassette anni che passano davanti ora che il cambio di proprietà è alle porte. Una cessione “nel più breve tempo possibile”, avevano auspicato i Della Valle dopo il CdA di sabato scorso. Anche per la costruzione della nuova Fiorentina. In primis a livello dirigenziale, poi sul campo. A livello di programmazione e di mercato. Dell’attuale assetto societario, potrebbe restare solo Antognoni. Fuori tutti gli altri. Mentre la panchina di Montella, nonostante i due anni di contratto, è tutt’altro che stabile. Si parla di Spalletti, sono stati fatti i nomi di Gattuso, Rudi Garcia e Di Francesco. La realtà è che sono ore di attesa, di incognite che rimangono tali fino al momento del closing. Che Fiorentina nascerà? Che aspettative potrà avere? Che tipo di giocatori? Decisioni dall’alto, in attesa di novità da Milano. Sede del futuro viola.
