Sembrava un sicuro partente, il tecnico lo ha rilanciato e il ghanese ha ripagato con due ottime prestazioni. Anche a Bergamo prova importante
Sembrava ‘uno dei tanti’ in mezzo al campo, forse ‘uno di troppo’, vista la grande abbondanza di centrocampisti per Vincenzo Italiano. Tanto che in chiave mercato era stato tra i più chiacchierati sul fronte uscite. Alla fine è poi rimasto, al pari di Amrabat, per la felicità dello stesso tecnico che ha così un ampio ventaglio di scelte per la sua mediana. E così è cambiata in fretta la vita di Alfred Duncan. Da esubero a risorsa. E che risorsa.
A SORPRESA. Già contro il Torino era entrato benissimo in partita. Tutti si aspettavano Maleh per sostituire Castrovilli, invece Italiano aveva mandato in campo lui, il classe ’93 di Accra. Impatto da giocatore importante, determinato. Suo il blitz a riconquistare palla per l’azione del 2-0 viola contro i granata. Ma non solo: prova di assoluta sostanza in mezzo al campo. Il bis ieri, quando Italiano lo ha scelto ancor più a sorpresa tra gli undici titolari. Del resto, il tecnico viola lo aveva fatto capire subito: non guarda troppo i nomi per scegliere la formazione. Ma le caratteristiche dei giocatori e lo stato di forma.
CONFERMA. E allora, evidentemente, Duncan in settimana deve aver strappato più di qualche parere confortante all’allenatore. Che ha scelto il ghanese leggendo bene la partita: servivano muscoli, sostanza, intensità, anche peso sulle palle inattive. E l’ex Sassuolo e Cagliari non ha tradito. Anzi. Ha giocato 80 minuti importanti, voto unanime sul 6,5 per lui. Inserimenti, tagli, interdizione. E due tiri in porta di poco fuori. Secondo i dati della Lega, è stato tra i giocatori viola ad andare più in verticale, ed è risultato anche il 2° più veloce negli sprint (32,38 km/h). Insomma, si è fatto sentire eccome nell’economia della partita.
DA ESUBERO A RISORSA. E pensare che nella scorsa stagione era stato a lungo ai margini. La prima da titolare con Iachini, in regia, contro il Torino, vista l’iniziale squalifica di Amrabat e l’assenza di Pulgar. Poi solo un’altra gara da titolare (ma sostituito al 55′) anche con Prandelli, e tanta, tanta panchina. Così la ricerca di più fortuna a Cagliari, in prestito, senza però troppi risultati. Il ritorno a Firenze sembrava solo una tappa, ma da Moena Duncan si è calato benissimo nel gruppo di Italiano. Il tecnico, con la società, ha parlato fin dall’inizio di giocatori da provare a rigenerare. E lui in questo primo scorcio di campionato sta ripagando bene. Del resto era stato pagato circa 15 milioni dal Sassuolo un anno e mezzo fa: investimento pesante da provare a mettere a frutto, almeno in parte. Ha caratteristiche uniche nel centrocampo viola, a livello fisico e non solo. È stato una risorsa per Italiano in queste partite, lo sarà anche in futuro. Del resto, il calcio è pieno di giocatori che con un cambio di allenatore hanno avuto nuova vita. È così anche per Duncan. Che pian piano si sta ritagliando un ruolo importante.

Di
Marco Pecorini