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Da Cervato a Baggio, da Berna a Chiesa: storia di addii dolorosi. Antognoni disse no

Diversi i giocatori passati dalla Fiorentina alla Juventus, spesso con rivolte di piazza (clamorosa per il Divin Codino). Ora Vlahovic

Su La Nazione si parla dei giocatori che dalla Fiorentina sono passati alla Juve. Il primo fu il portiere Ugo Amoretti, trasferitosi a Torino nel 1936 dopo che era stato fra i protagonisti della Fiorentina che sfiorò lo scudetto nel 1935. I bianconeri puntarono su di lui ma l’ex numero uno viola non riuscì a ripetere le stagioni gigliate. Anche Cinzio Scagliotti, colonna viola di quel periodo, approdò alla Juve insieme ad Amoretti, senza lasciare alcuna traccia. Nell’estate del 1959 fu il turno di Sergio Cervato: il capitano viola venne venduto alla Juve per 50 milioni di lire con il solo scopo di salvare le casse del club gigliato.

DA BAGGIO A VLAHOVIC. Nel 1990 Firenze invece insorge per la clamorosa cessione alla Juventus di Baggio, astro nascente del calcio, proprio all’indomani della doppia finale di Coppa Uefa, persa con i bianconeri. Glissando sul passaggio “pacco” di Felipe Melo del 2009 (per ben 25 milioni di euro), arriviamo ai recenti trasferimenti di Bernardeschi (2017) e Chiesa (2020), fino a Vlahovic.

IL RITORNO DEL CODINO. Sul Corriere dello Sport – Stadio si torna alla cessione di Baggio. Antonio Caliendo, manager del Codino, tesse la rete Pontello-Agnelli: 20 miliardi a Firenze, 800 milioni al giocatore. Lo rivelano in diretta tv il 17 maggio, dopo l’andata della finale di Coppa Uefa, ma pensa te, tra Fiorentina e Juve. Scoppia la rivolta, e piazza Savonarola, sede della società, finisce in fiamme come l’uomo a cui è dedicata. Anche per Baggio, un anno dopo, il ritorno è traumatico. Il popolo lo tratta meglio e Roby si emoziona. Non tira il rigore del pari e De Agostini se lo fa parare. Sostituito, raccoglie una sciarpa viola che gli tirano dalla tribuna ed esce con la Fiesole plaudente. Se ne parla ancora.

ANTOGNONI DISSE NO. Da Cervato a Neto, da Melo a Bernardeschi e Chiesa. Già nel 2019 è pronto il biglietto per Torino per Chiesa, ma il neo presidente Rocco Commisso si mette di traverso. Un ostacolo momentaneo, non si ferma chi vuole andare. Chiesa fa i bagagli l’ultimo giorno del mercato estivo 2020, dopo tre partite in viola. Ed è pianto e stridore di denti, rivolta di piazza (social), insulti e minacce di morte al giocatore e alla famiglia, dichiarazioni roventi di Commisso e del direttore sportivo Pradè contro il padre Enrico. Il resto è cronaca. Ah, Giancarlo Antognoni disse di no all’Avvocato. Questa è storia.
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