“La sua pensilina a sbalzo, le scale elicoidali e i dettagli evocativi della sua struttura hanno ispirato ingegneri e architetti in tutto il mondo”
«Come architetti, ingegneri, esperti della conservazione del patrimonio moderno e studiosi dell’architettura del Novecento siamo preoccupati per le informazioni che giungono sul pericolo di parziale distruzione o demolizione che corre lo stadio Artemio Franchi». Firmato, Santiago Calatrava, Rafael Moneo, Norman Foster. E accanto agli archistar, decine di figure di spessore del mondo della cultura, della progettazione, della storia dell’arte. Dopo l’appello dell’Icomos una nuova lettera agita il caso Franchi, ancora una volta indirizzata al sindaco Dario Nardella e al ministro dei beni culturali Dario Franceschini ma stavolta pure al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al premier Giuseppe Conte. Così scrive La Repubblica.
RUMORE. La petizione “Save Florence’s Artemio Franchi stadium” è promossa dalla Pier Luigi Nervi Project Association presieduta da Marco Nervi, nipote del progettista dello stadio, e porta in calce firme importanti. La missiva partirà ufficialmente nei prossimi giorni. Il solo rischio di una pur parziale demolizione, come quella a cui ambisce il patron viola Rocco Commisso, colpisce e mobilita.
INTERNAZIONALE. «Lo stadio municipale di Firenze è stato pubblicato in tutto il mondo all’epoca della sua costruzione; è stata la prima opera di Nervi a ottenere un riconoscimento internazionale e la sua pensilina a sbalzo, le scale elicoidali e i dettagli evocativi della sua struttura hanno ispirato ingegneri e architetti in tutto il mondo» si legge nella nuova petizione, a cui hanno aderito anche l’architetto statunitense Steven Holl e grandi ingegneri e prof come Bill Baker, che ha realizzato le strutture del Burj Khalifa, l’edificio più alto mai costruito dall’uomo, Guy Nordenson della Princeton, Ochsendorf del Mit di Boston, Block della Technische Hochschule di Zurigo, Kenneth Frampton, tra i più eminenti storici dell’architettura viventi, Jean Louis Cohen, Solow della New York University, Susan McDonald del Getty Institute di Los Angeles, Claudia Conforti, docente di Storia dell’architettura a Tor Vergata.
RISPETTARE IL VALORE. «Le proposte per alterare o ampliare il capolavoro di Nervi dovrebbero rispettare il valore paradigmatico della sua importanza storica. Numerosi progetti di stadi negli ultimi anni hanno rivitalizzato impianti storici, elaborando strutture moderne pur preservando l’opera originale e migliorando l’esperienza degli spettatori combinando il nuovo con il preesistente. Vi esortiamo a considerare la lunga storia e tradizione dello Stadio Franchi, e a ascoltare la comunità professionale e scientifica internazionale», chiede la petizione.
Di
Redazione LaViola.it