Rassegna Stampa

Da Bologna, contatto Sartori-Italiano: è l’uomo giusto per la Champions

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Si viaggia spediti verso l’avvicendamento in panchina con Italiano a Bologna e Palladino a Firenze. Tutto all’inizio della prossima settimana

L’incontro è programmato per lunedì, massimo martedì, dopo che la Fiorentina avrà giocato domani a Bergamo contro l’Atalanta l’ultima partita del suo campionato ma già ieri il Bologna e Vincenzo Italiano hanno parlato a lungo, e non certo per approfondire la loro conoscenza. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.

Sì, ci sono state due telefonate tra Casteldebole e l’attuale tecnico della Fiorentina, quella tra Italiano e l’amministratore delegato rossoblù Claudio Fenucci e quella di Italiano con il responsabile dell’area tecnica Giovanni Sartori. Quali sono stati gli argomenti di questi colloqui? Senza andare chiaramente nei dettagli, per i quali le due parti si confronteranno attorno a un tavolo nei prossimi giorni (appunto) sia Fenucci che Sartori lo hanno informato sui motivi per i quali il Bologna lo ha scelto per il dopo Thiago Motta e anche su quelle che sono le intenzioni del presidente Joey Saputo per quanto riguarda la costruzione del Bologna di domani.

Che dovrà essere più forte di quello di oggi, chiamato come sarà ad essere competitivo su tutti e tre i fronti, Champions League, campionato e Coppa Italia. E in questo senso eccome se Italiano ha evidenziato di essere molto affidabile, perché un conto è poter preparare una partita a settimana come è stato per il Bologna e un altro è dover giocare ogni 3 giorni come ha fatto la Fiorentina nel corso della sua annata.

IL PIU’ AFFIDABILE

È vero, di solito un allenatore conta fino a cento e alla fine può anche tirarsi indietro quando deve prendere il posto di un collega che ha fatto molto bene, poi in fondo si comportò in questo modo anche Thiago Motta quando un anno fa Aurelio De Laurentiis lo sondò per offrirgli la panchina che era stata di Luciano Spalletti, ma questo non sembra il caso di Italiano, nonostante il Bologna abbia confezionato l’impresa di sbarcare in Champions League.

Primo perché Italiano è consapevole di quelli che sono i suoi mezzi, e per lui parlano i risultati al di là delle 3 finali perse (ma bisogna arrivare a giocarle e questo non è un particolare di poco conto), secondo perché il governo rossoblù sa quello che deve fare e come farlo (nonostante che Thiago non lo abbia apprezzato, chissà perché), terzo perché quello che è stato il finale di campionato della squadra e il modo con il quale lo stesso Motta se n’è andato per certi versi faciliterà il futuro.

Una sottolineatura va fatta: il Bologna rischia di meno prendendo Italiano rispetto a quanto rischiò prendendo Motta. E non solo perché lo Spezia di Italiano era più costruttivo e più apprezzato dai suoi tifosi rispetto a quello di Motta. Non dimenticando (appunto) come nei tre anni successivi Italiano abbia fatto bene anche a Firenze.

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