Connect with us

News

Da Bernardeschi al baby Chiesa, passando per Sanchez: Sousa fa scacco in 4 mosse

Chiesa e Bernardeschi

Scacco in 4 mosse. Dopo il balbettante finale di 2016, (sconfitte con Genoa e Lazio, pari col Napoli), la Fiorentina ha inserito il turbo nel nuovo anno. Tre partite, altrettante vittorie e nuove certezze. Dentro uno spirito nuovo e un morale impennato verso l’alto, ci sono anche quattro accorgimenti tattici che hanno indirizzato il Magic moment fiorentino. Mettere Chiesa al centro della squadra, arretrare Sanchez in difesa, inserire contemporaneamente i tre tenori di centrocampo e piazzare Bernardeschi seconda punta. Intuizioni corrette che hanno permesso di sfruttare il meglio che la rosa propone.

SCOPERTA Nella prima dell’anno nuovo, in Coppa Italia contro il Chievo, scatta l’emergenza difensiva. Gonzalo è squalificato, Astori k.o. per una botta. Sousa piazza Sanchez in difesa accanto a De Maio, ufficializzando quanto già provato in allenamento. Il colombiano si era già reso utile in stagione, ma a centrocampo. Dietro va ancora meglio. Con la Juventus arriva la conferma e gioca una partita sontuosa: due giorni fa a Verona il terzo atto. Dovuto. Altra bella gara tra sostanza e fisicità, toglierlo da lì adesso pare impensabile. Sempre nella sfida di Coppa Italia, parte titolare Federico Chiesa. Era già successo in campionato (3 volte) e in Europa (2), visto anche il brutto periodo di Tello. Ma in questo 2017 è diverso.

CHE CHIESA! Già perché nelle ultime tre sfide il figlio di Enrico è sempre partito titolare, diventando arma letale in avanti e prezioso faticatore in fase di ripiegamento. Benino in Coppa Italia, molto bene con la Juve, benissimo con il Chievo. Corsa e qualità, rigore procurato e primo gol in A. «Non sapevo nemmeno come festeggiare», ha detto il giovane Federico, neo tesoro viola (’97). Mentre la curva lo omaggiava intonando il coro «Chiesa-gol». Bella storia.

Là DAVANTI L’altro Federico, quello famoso già da tempo, continua a cambiare posizione. Bernardeschi infatti con il nuovo anno può definirsi un attaccante. Soprattutto nelle ultime due sfide infatti, si è posizionato dietro la punta centrale con il doppio compito. Pressare il regista avversario (Marchisio per esempio, ma anche De Guzman) e rendersi pericoloso sotto porta. A pagare il prezzo della nuova posizione è Josip Ilicic. Mai titolare nel 2017 e poco presente in generale nelle sfide in questione. La stagione di Berna, del resto, lo ha visto esplodere dal punto di vista realizzativo. Sono già 11 i gol messi a segno: 9 in A, 1 in Europa e 1 in Coppa Italia. Con mezza stagione davanti è giusto sognare quota 20.

TUTTI INSIEME La quarta mossa è in realtà un ritorno al passato. Visto che Valero, Vecino e Badelj hanno a lungo giocato insieme nella passata stagione e anche all’inizio di questa. Poi l’arretramento di Borja in cabina di regia aveva spinto fuori uno degli altri due mediani. L’infortunio dello spagnolo (8 dicembre scorso) lo ha tenuto ai box oltre un mese e la scelta è diventata obbligata. Con la Juventus Sousa ha potuto contare nuovamente sui tre moschettieri là in mezzo. Idea replicata due giorni fa a Verona, con gli stessi risultati. La Fiorentina vince, il tecnico è tornato a incidere positivamente, la classifica inizia a sorridere. Adesso viene il difficile. Confermare il tutto.

8 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

8 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie News

8
0
Lascia un commento!x