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Da Batistuta a Cabral, non basta interrompere il tabù semifinali. Gonzalez simbolo di una Viola stanca e involuta

Dal 1997 la Fiorentina non segnava in una semifinale di competizioni Uefa. Squadra stanca e senza capacità di gestire. E Nico…

Da Batistuta a Cabral il passo è lungo e il rischio è di sembrare irriverenti. Arturone, il cecchino della Conference, con il sedicesimo gol stagionale, l’ottavo in Coppa, spezza il tabù e illude la Fiorentina. Era dai tempi di Batigol che i viola non segnavano in una semifinale europea, esattamente dal 10 aprile ’97, ventisei anni fa. Batistuta zitti il Camp Nou, Cabral esalta il Franchi. Ma non basta. Il Basilea è tosto e irriducibile. Si difende bene e nel secondo tempo con le sue armi, il contropiede letale, la ribalta: Diouf, il migliore in campo, riacciuffa il pari con un bel contropiede e nel recupero gli svizzeri mettono la freccia e firmano il sorpasso con Amdouni. I 35 mila del Franchi restano gelati. La Fiorentina, sul più bello, si è smarrita. Una squadra che non sa più vincere, vittima di vecchie amnesie, soprattutto in difesa. Così scrive il Corriere della Sera.

NICO IL SIMBOLO. Mezz’ora coraggiosa, ma senza mai riuscire a alzare il ritmo. I viola non riescono a far valere la loro qualità. La squadra sembra stanca, appannata, involuta. Anche ingenua perché nel finale anziché buttarsi in avanti forse servirebbe gestire in attesa del ritorno. E invece il pari diventa una sconfitta. Nico Gonzalez, il più talentuoso del gruppo, sostituito dopo l’1-1 del Basilea e prima del rush finale, è il simbolo delle difficoltà viola. Servirà un’impresa tra sei giorni al St Jacobs Park e questa squadra non sembra in grado di riuscirci.

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