Inizio d’estate turbolento, in attesa di tornare a far parlare il campo. Da Gattuso a Italiano, fino all’addio di Franck e alle parole di Giancarlo
Sono passati 24 giorni dal divorzio con Rino Gattuso, che ha squarciato l’inizio dell’estate in casa viola. Un addio burrascoso che continua a far parlare, visti i botta e risposta tra il tecnico e Commisso-Barone. La Fiorentina è comunque andata avanti, andando ‘dritto per dritto’ su Italiano (con lungo tira e molla con lo Spezia, con toni anche piuttosto aspri). Allenatore emergente che ha raccolto i favori della piazza: idea di calcio precisa basata su un gioco propositivo ma anche concreto. Insomma, la possibilità di costruire qualcosa ‘di calcio’ dopo due anni difficili. Dopo l’arrivo di Nico Gonzalez per una cifra record per la storia viola, però, sono di nuovo tempi turbolenti per la Fiorentina.
L’AMAREZZA DI ANTOGNONI. A scuotere il cielo di Firenze ci sono le parole delle ultime ore di due personalità tutt’altro che banali. Soprattutto è la vicenda Antognoni a tenere banco. L’Unico Dieci, la bandiera per eccellenza e il possibile (probabile) divorzio con la Fiorentina. La proposta di lavorare nello scouting e con i giovani non è stata presa bene dall’ex Club Manager, le parti si sono prese dei giorni per pensarci. Soprattutto Antognoni dovrà dare una risposta probabilmente ad inizio della nuova settimana, ma le sue frasi di ieri ad una cena con gli Ultras ’73 sono apparse piuttosto chiare: “Mi trovo a decidere una cosa importante, ma non per colpa mia, per colpa di qualcun altro. Ma mi fa piacere che a prescindere della mia decisione noi saremo sempre insieme”, riferito ai tifosi viola.
IL ‘RISPETTO’ DI RIBERY. Insomma, la sensazione che si vada verso un addio e una sottile (ma non tanto) vena d’amarezza per un rapporto con la Fiorentina che potrebbe finire nuovamente. Avventura che invece è finita per Ribery. Il francese non era rientrato subito a Monaco a fine campionato per aspettare Gattuso a Firenze (anzi, in Versilia), aveva mostrato tutta la sua determinazione per rimanere in viola anche dopo il divorzio con l’ex tecnico del Napoli. La Fiorentina l’ha però salutato con un tweet a scadenza di contratto, e arrivederci. “Non è stato facile salutare la Fiorentina. Per 3-4 settimane non ho mai sentito nessuno, mi è mancato un po’ di rispetto, visto che per due anni ho dato il massimo”, ha detto Franck ieri sera. “La mia idea era di rimanere a Firenze, però la situazione non è stata facile. Non ho mai criticato la società e sono contento così, anche se volevo continuare a giocare in Italia“.
ALTRI ADDII. Altre parole che fanno capire la delusione per la separazione e per le sue modalità. In maniera simile se ne sono andati nelle ultime settimane anche Dainelli, Donadel e Buso. “L’ho saputo pochi giorni fa e non me lo aspettavo anche perché avevamo fatto una buona parte di campionato. Poi ho preso il covid e ho praticamente perso tutto il girone di ritorno. La società ha ritenuto che non ci fosse più spazio e a me è dispiaciuto”, ha detto quest’ultimo ad inizio luglio. “Stanno facendo un centro sportivo all’avanguardia ed è un risultato sportivo importante. Ma secondo me devono riuscire a ricreare appartenenza alla maglia, alla Fiorentina, alla città. Questo devono creare. Devono capire che la Fiorentina sarà sempre e per sempre dei fiorentini. Firenze è goliardica, simpatica e questo aspetto secondo me questa proprietà lo vive in maniera troppo personale. Chi sta al fianco di Barone e Commisso dovrebbe aiutarli a capire che Firenze e l’Italia sono così“.

Di
Marco Pecorini