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E’ l’attaccante la priorità per il mercato di gennaio. Mancano i gol e a Iachini serve qualcuno da affiancare a Vlahovic che possa ‘garantire’ un certo numero di reti nella seconda parte di stagione. Necessità del presente e prospettive future che si intrecciano: il nome più ‘caldo’ è quello di Patrick Cutrone, mentre Andrea Petagna la prima alternativa. Krzysztof Piatek l’idea più affascinante ma anche più complicata, Simone Zaza il giocatore che piace a Commisso ma per il quale il Toro spara alto (per ora). Alla vigilia dell’apertura ufficiale del mercato, andiamo a vedere come si sono comportati i quattro attaccanti negli ultimi anni. Tra gol e rendimento.
CUTRONE. Tante presenze ma minutaggio molto scarso nei primi mesi al Wolverhampton: 24 gare con appena 860′ giocati (9 volte titolare, solo 3 in Premier) e solo 12′ nelle ultime 8 gare di campionato (con un gol). Per lui bilancio inglese fin qui di 3 gol e 4 assist, media di una rete ogni 287′ giocati (una ogni 146′ nelle gare di Premier). Lo scorso 9 gol e 2 assist in 43 partite e 1910′ giocati con il Milan, ma solo 3 gol e 2 assist in 34 gare di Serie A (1438′ giocati): media gol complessiva da una rete ogni 212′ giocati. Molto meglio nel 2017/2018, l’anno d’oro nella giovanissima carriera del classe ’98 al suo primo anno di A: ben 18 gol e 5 assist in 46 partite totali (10 reti e 3 assist in 28 gare di campionato) tra Montella e Gattuso: media di un gol ogni 149′ giocati. Niente male. Mentre tre stagioni fa, quando arrivò a maggio l’esordio tra i professionisti, era ancora in Primavera, dove fece 21 gol e 3 assist in 24 partite.
PIATEK. Anche il centravanti polacco sta faticando quest’anno dopo aver segnato a raffica la scorsa stagione. Quattro gol in 17 partite, ma tre sono arrivati su rigore. Il 2018/2019 è invece stato l’anno del ‘pistolero’: 19 gol in 21 partite con il Genoa (13 centri in 19 gare di A), poi il passaggio al Milan per 35 milioni e altre 9 reti in 18 partite di campionato (più 2 in tre gare di Coppa Italia): una stagione complessiva da 30 gol in 42 partite, con media di una rete ogni 114′ giocati. Nel mezzo ha conquistato anche la Nazionale, dove è partito titolare 6 volte nell’ultimo anno e mezzo segnando 5 gol in 10 partite giocate (una rete ogni 112′). Nel 2017/2018, in Polonia, Piatek segnò 21 gol (con 4 assist) in 36 partite, con una rete ogni 151′ in campionato, mentre l’anno prima 12 gol e 3 assist in 32 partite di campionato (un gol ogni 176′), mentre nella prima stagione in Ekstraklasa (la Serie A polacca) la punta classe ’95 fece 8 gol e 4 assist in 36 gare tra campionato e coppa.
PETAGNA. E’ il nome meno ‘altisonante’ del quartetto ma anche il più prolifico della prima parte di stagione, in una Spal che sta faticando molto: Petagna ha segnato 6 gol in 17 partite di Serie A, esattamente la metà di quelli realizzati da tutta la squadra di Semplici (che ne ha fatti 12 in totale). Un gol ogni 243′: con le sue reti sono arrivate tre vittorie e un pareggio, per 10 dei 12 punti complessivi. Lo scorso fu invece l’anno dell’esplosione: 16 gol in 36 partite nella Spal, più un gol in una gara di Coppa: bilancio di un gol ogni 183′ giocati. Più fatica aveva fatto, il classe ’95, nei precedenti due anni all’Atalanta: 6 gol e 5 assist in 39 gare tra campionato e coppe nel 2017/2018 (media di un gol ogni 355′), 5 gol e 7 assist in 36 gare la stagione precedente (un gol ogni 548′). Quando però aveva conquistato anche la Nazionale.
ZAZA. Quindi Zaza, il profilo ad oggi più indietro nelle idee degli uomini di mercato viola, ma giocatore che piace per grinta al presidente Commisso. Tre gol e un assist in 13 presenze in campionato nel Toro (759′ giocati), più tre gol e tre assist nelle tre gare di qualificazione Europa League in estate: nell’attuale Serie A una media di un gol ogni 253′, compresa l’Europa uno ogni 151′. L’anno scorso per la punta classe ’91 4 gol e 4 assist in 30 partite (1515′ in campo), con una rete ogni 379′ giocati. Nel 2017/2018, al Valencia, un bel rendimento con 13 gol e 5 assist in 39 partite (2648′) tra Liga e Coppa del Re: un gol ogni 204′, uno ogni 160′ nelle gare di campionato. La stagione precedente 11 partite senza gol al West Ham, poi 6 gol e 1 assist in 20 partite al Valencia, con una rete ogni 229′ con gli spagnoli. Nel 2015/2016 invece la stagione alla Juve: 8 gol e 2 assist in 24 presenze (soli 958′), con una media realizzativa di un gol ogni 120′. Esperienza che poi lo porta all’Europeo, con un ruolo importante per Conte ma anche con l’errore dal dischetto contro la Germania che ha fatto il giro del mondo. I due anni al Sassuolo, dal 2013 al 2015, raccontano invece di 21 gol e 5 assist in 69 partite, con una media complessiva di un gol ogni 244′.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
									 
									 
														
Di
Marco Pecorini