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Cutrone e Belotti, gli ex senza rimpianti sfidano la Fiorentina

Transitati a Firenze un anno il primo, sei mesi l’altro, senza lasciare grandi tracce. Il Gallo ha provato a restare, ma Pradè…

Oggi pomeriggio guideranno l’attacco del Como, negli anni scorsi hanno provato a cambiare, senza riuscirci, le sorti di quello della Fiorentina, scegliendo, come Kean, Firenze per rilanciarsi ma fallendo dopo soli sei mesi, al massimo un anno il proprio obiettivo. Patrick Cutrone e Andrea Belotti, le punte a disposizione di Fabregas, rappresentano quegli ex senza rimpianti, evaporati presto, nel tritacarne di scelte discutibili, scrive La Repubblica.

UP & DOWN. Il primo a cercare il riscatto alla Fiorentina è stato Patrick Cutrone: arrivato a gennaio del 2020, l’ex Milan dopo l’esperienza al Wolverhampton desiderava riannodare il filo con la Serie A. L’impatto non fu nemmeno dei peggiori: nel campionato interrotto per il Covid e con Iachini in panchina Cutrone totalizzò cinque gol e due assist in ventuno partite. Un sigillo importante con l’Atalanta a febbraio e tre consecutivi a luglio, quando giocando ogni tre giorni in piena estate, timbrò il cartellino con Verona, Lecce e Torino, guadagnandosi la conferma per la stagione successiva. I primi sei mesi del campionato 2020-2021 furono però tutt’altro che favorevoli: assorbito nel mix di Iachini, che lo alternava con Vlahovic e Kouamé, non ben visto da Prandelli, che scelse con merito il serbo come titolare, il suo congedo avvenne nel silenzio generale di una squadra impegnata nella lotta salvezza.

GRINTA E POCHI GOL. Andrea Belotti invece è transitato a Firenze da gennaio scorso, con l’intento di migliorare un reparto che vedeva la carenza realizzativa di Nzola, e con una squadra quarta in classifica in piena lotta per l’Europa che conta, il Gallo per quanto avesse legato con la piazza Firenze non ha mai legato con gli schemi del tecnico ora al Bologna. Grande grinta, grande spirito di sacrificio ma penuria in zona gol. E così la svolta tanto attesa non è mai arrivata. Dei sei mesi fiorentini di Belotti si ricorda un gol al Frosinone, due all’Atalanta nell’ultima partita inutile per la classifica e uno al Bruges, quello più importante, nella semifinale di andata vinta 3-2 a Firenze di Conference League. In estate, tornato alla Roma, Belotti aveva sondato il terreno per un’eventuale permanenza alla Fiorentina, ma il no di Pradé — già ampiamente indirizzato su Kean — lo ha portato sulle rive del lago.

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