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Editoriali

Curare il ‘mal di gol’ e registrare la difesa: Pioli recupera pezzi e lavora per la ‘vera’ Fiorentina

Recuperare i pezzi, inserire i nuovi, creare un’identità. E lavorare sui principi di gioco. Pioli prova a plasmare la sua Fiorentina, una squadra che ancora squadra non è. Cosa ovvia, visto che tanti giocatori condividono lo stesso spogliatoio da appena poche settimane, e che molti di questi vengono da calci e campionati molto diversi da quello italiano. Potenzialità si sono viste, ma anche debolezze. E difficoltà da correggere tramite meccanismi da creare quasi ex novo. Pioli si affida ad alcuni pilastri, come Sportiello, Astori, Badelj, Saponara e Chiesa, e alla motivazione di tutti i nuovi arrivati. Grinta, cuore e passione il mantra fin da inizio estate: qualcosa si è visto, ma evidentemente non basta.

Perché oltre alla voglia, emersa sia a San Siro che contro la Samp, poi c’è il lato tecnico-tattico su cui bisogna inevitabilmente lavorare. Una squadra che deve migliorare in ogni settore, nelle intese, nei meccanismi, negli automatismi, nei movimenti da fare con e senza palla. C’è da correggere la fase difensiva, innanzitutto: 5 gol presi in due partite sono tanti, così come diverse altre le occasioni lasciate agli avversari. Chiaro che con i soli Astori e Maxi Olivera reduci della ‘vecchia guardia’, e con Laurini, Biraghi e Pezzella arrivati da una manciata di giorni, di tempo ne serve. Ma Pioli ha sempre avuto un occhio di riguardo alla fase difensiva, sa che la base di tutto passa dalla solidità davanti a Sportiello: materiale ce n’è, a livello numerico e anche tecnico. Non fenomeni magari ma gente di ruolo, qualcuno anche di prospettiva. Già da Verona, contro Pazzini, ci si aspettano miglioramenti.

E poi c’è una sorta di ‘mal di gol’. Simeone troppo solo in diverse situazioni nell’attacco viola, in generale tanti individualismi e poca concretezza. Anche questo prevedibile, quando si mettono insieme giocatori che provano a ‘dialogare calcisticamente’ da una manciata di allenamenti. Però anche tanta voglia di fare, così come tanta scelta per Pioli, anche a livello tattico. L’arrivo di Thereau dà un’alternativa importante anche in questo senso: due punte classiche, oppure in linee diverse, ma anche lo stesso francese a giostrare tra le linee (come trequartista) ha altre caratteristiche rispetto a Saponara, Eysseric, Gil Dias o Benassi.

Giorni importanti al centro sportivo per lavorare sulle intese ma anche sulla finalizzazione. Pioli ha iniziato a chiedere ‘cattiveria’ sotto porta fin da Moena, fin dalle primissime esercitazioni, ma nelle prime due uscite questa dote non è stata proprio messa in mostra. Contro la Samp 19 tiri e 20 occasioni create, eppure è arrivata solo la rete di Badelj. Sfortuna ma non solo, nonostante la buona volontà (apprezzata anche dal pubblico). Contro il Verona non dovrebbe esserci Eysseric, in recupero Saponara (pedina considerata fondamentale anche tatticamente): possibile l’esordio di Thereau, confermato Chiesa e da valutare la posizione di Benassi, fin qui integrato non al meglio. Ma sarà una carta importante, l’ex capitano dell’Under 21 e del Torino, anche per un possibile cambio modulo.

L’abbondanza e la varietà di scelte dalla cintola in su coinvolge anche Gil Dias, il portoghese classe ’96 che ha fatto vedere cose interessanti fin qui. E il neo arrivato Lo Faso, ragazzino pieno di talento arrivato da Palermo. Mentre davanti si è preso subito il posto il Cholito Simeone, l’argentino con la 9 che vuole stregare Firenze. Ma attenzione all’ipotesi doppia punta, e pure a Babacar. Il senegalese ha avuto un’intenzione ferma durante il mercato: restare a Firenze. Rifiutate tutte le offerte, da parte della società e del giocatore. Parte indietro nelle scelte di Pioli, ma vuole ritagliarsi il suo spazio: i tifosi sono dalla sua, come dimostrato dal boato del Franchi al momento del suo ingresso con la Samp. È un giocatore a cui serve una scintilla per sbloccarsi, ma se ingrana sa come segnare gol anche pesanti. Contro la Doria ci è andato vicino, l’anno scorso 13 gol e 3 assist in 31 presenze (solo 18 volte titolare, media di un gol ogni 126′).

Quando si vedrà la ‘vera’ Fiorentina? In molti speravano dopo questa sosta, qualcuno dice ad ottobre-novembre. Quel che è vero è che adesso c’è da iniziare a fare punti. Al di là di bilanci sul mercato e soldi incassati e non reinvestiti. Perché vanno bene potenzialità e motivazioni, ma senza risultati è difficile andare avanti e prendere autostima. Fondamentale sbloccare quello 0 in classifica, fondamentale trovare la prima vittoria già a Verona. Anche perché poi c’è il primo trittico di gare ravvicinate, con Bologna al Franchi, la Juve a Torino e l’Atalanta in casa. Antognoni e Pioli chiedono giustamente tempo per mettere a frutto il lavoro sul campo. Ma nel calcio che va veloce, purtroppo, c’è poco spazio alla pazienza.

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